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Le Opinioni

All'età di 17 anni ho iniziato a bere come facevano quelli più grandi. A 30 anni ho iniziato a giocare, e questo mi ha rovinato la vita...

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All'età di 17 anni ho iniziato a bere come facevano quelli più grandi. A 30 anni ho iniziato a giocare, e questo mi ha rovinato la vita...

2013-09-10 All'età di 17 anni ho iniziato a bere come facevano quelli più grandi. A 30 anni ho iniziato a giocare, e questo mi ha rovinato la vita...

Mi chiamo R. e vengo da una famiglia molto unita, infatti i legami sono forti sia con i miei genitori che con i nonni e gli zii materni.
Il mio primo errore è stato quello di lasciare gli studi ed iniziare a lavorare; in seguito ho lasciato un lavoro sicuro alla S.I.P. per cercare di guadagnare di più. Il senso di colpa e gli sbagli che mi pesano ancora oggi riguardano il fatto di aver lasciato la donna che amavo e che non ho mai dimenticato.
Ho iniziato a bere all'età di 17 anni, quando ho iniziato a frequentare le sale da ballo. All'epoca dimostravo più anni della mia età, ero attirato da donne più vecchie di me e, per darmi un tono maggiore, ho iniziato a bere come facevano quelli più grandi.
Da questo momento ho scoperto una cosa a me prima sconosciuta, cioè che l'alcol mi piaceva e non ne facevo uso per dimenticare o risolvere i problemi della vita. Quindi ho iniziato a bere con frequenza, soprattutto la sera perché di giorno mi dedicavo al lavoro, il quale mi richiedeva molte ore ma nello stesso tempo mi permetteva un buon guadagno.
A 18 anni ho iniziato a bere; a 30 anni mi sono buttato nel campo dell'antiquariato che mi dava molte soddisfazioni, ma purtroppo ho iniziato a giocare e questo mi ha rovinato la vita, sino a farmi trovare in mezzo alla strada. Ho bevuto in modo contenuto fino ai 45 anni, una sbronza ogni tanto.
Dopo i 50 anni ho preso l'abitudine di bere tutte le sere, anche perché, economicamente, potevo permettermelo. Nel frattempo mi sono ammalato di una brutta malattia, che, secondo i medici, avrebbe dovuto lasciarmi solo 5 anni di vita. Per tre giorni ho vissuto una profonda crisi ed ho bevuto come mai mi era successo prima. Superato questo momento ho ripreso a lavorare, ma contemporaneamente ho ripreso anche a bere e a giocare d'azzardo. Quando, durante il lavoro non riuscivo a procurarmi alcol, ricorrevo ai tranquillanti. Questo andazzo mi condusse sul lastrico ed in precarie condizioni di salute, così che optai per un ricovero in clinica. In clinica ho patito molto l'astinenza, che era molto forte e veniva lenita soltanto dall'utilizzo dei farmaci.
Ora mi sento più calmo,ma riconosco di avere ancora un pensiero da alcolizzato.