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Le Opinioni

All'età di 3 anni i miei genitori si sono separati ... Mio padre beveva in continuazione e mi portava sempre in giro per i bar della zona … All'età di 18 anni oltre all'alcool e alle canne ho iniziato ad usare eroina in vena...

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All'età di 3 anni i miei genitori si sono separati ... Mio padre beveva in continuazione e mi portava sempre in giro per i bar della zona …  All'età  di 18 anni oltre all'alcool e alle canne ho iniziato ad usare eroina in vena...

All'età di 3 anni i miei genitori si sono separati e ho cominciato ad essere sballottata tra l'uno e l'altra. Mio padre beveva in continuazione e mi portava sempre in giro per i bar della zona a mostrarmi agli amici di bevute. Con lui stavo bene perché mi faceva fare quello che volevo, mi faceva addirittura bere all'età di 11-12 anni. Era orgoglioso di me e lo dimostrava dicendolo a chiunque incontrasse al bar. Questo mi faceva sentire importante, cercavo sempre l'approvazione dei miei genitori.
Mia madre, invece, era quella severa, rigida, che mi imponeva una marea di regole. Mi ha mandata in collegio e non mi permetteva di fare neanche le piccole cose da bambina quale ero. Siamo sempre state in conflitto, anche perché in fondo la incolpavo della separazione da mio padre.
Poi mia madre ha incontrato un nuovo compagno e ha avuto una figlia con lui, mia sorella minore: non mi sentivo parte della famiglia, vedevo mia sorella cresciuta e amata dai suoi due veri genitori ed io, invece, non sapevo se amare mio padre o mia madre, non mi sentivo amata come volevo. All'età di 12 anni ho cominciato ad essere molto ribelle e dispettosa, tanto da invischiarmi in compagnie sbagliate fatte di persone più grandi con problemi di alcool e droga.
All'età di 18 anni oltre all'alcool e alle canne ho iniziato ad usare eroina in vena e da lì la mia vita ha preso una piega drammatica fatta di delinquenza e sbandamento.
Ho vissuto esperienze bruttissime che ancora oggi mi fanno male.
E tutto perché ero arrabbiata, volevo amore e non lo trovavo.
L'unico affetto che ho sentito davvero mio è stato quello di mio marito, morto di Aids, da cui ho avuto un figlio che oggi fa una vita sbagliata come la mia e con cui non riesco a costruire un rapporto vero.
Con il tempo ho imparato ad apprezzare gli insegnamenti impartiti dal mio patrigno, che poi ho considerato padre a tutti gli effetti, perché ho capito che lo faceva per il mio bene. Ma il vuoto che ho sentito è stato troppo grande.
Oggi con mia madre ho un rapporto di amore e odio, spesso litighiamo per la gestione di mio figlio o per altre cose.
Non riusciamo ad avere un buon dialogo, ma ora posso dire di volerle bene per tutto quello che ha fatto e sta facendo per me.
Continuo a ritenerla moralmente responsabile per la strada che ho preso, ma so di averla scelta da me.