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Le Opinioni

Da ragazzo non potevo immaginare il temporale violento e lunghissimo che avrebbe accompagnato la mia adolescenza... la morte dei miei genitori ... l'abuso di alcol e la depressione che ancora oggi fanno parte della mia vita...

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Da ragazzo non potevo immaginare il temporale violento e lunghissimo che avrebbe accompagnato la mia adolescenza... la morte dei miei genitori ... l'abuso di alcol e la depressione che ancora oggi fanno parte della mia vita...

Ricordo i miei genitori che gestivano un negozio di alimentari e io passavo le ore libere a giocare in cortile insieme ai figli degli altri negozianti..., era uno di quei cortili di una volta dove non c'erano divieti, estate e inverno passavo la vita all'aria aperta. Conoscevo tutti i bambini del quartiere, avevo tanti amici perché ero molto socievole.
Mi ricordo le figurine dei calciatori, le biglie di vetro, con le cassette di legno del negozio dei miei, costruivamo capanne, oppure spade; con dei tubi di plastica nera usati dagli elettricisti costruivamo cerbottane, la carta erano le schedine scadute del totocalcio. C'era spazio per dare libero sfogo alla fantasia. Eravamo un gruppo di sette, otto ragazzini e ci davamo i gradi militari a seconda dell'età, il più grande era capitano, io ero il secondo quindi ero tenente. Eravamo liberi in tutto perché allora, primi anni '60, non c'erano i pericoli e i divieti di oggi. Ero sempre fuori perché comunque i miei genitori dal negozio mi potevano controllare. In seconda media mi comprarono la bicicletta e da allora il campo di gioco si ingrandì: giravo per il quartiere e facevamo le gare di velocità. Ricordo la mia infanzia come un periodo creativo, sempre in bilico tra sogno e realtà. D'estate per almeno un mese stavo in collina vicino ad Asti dai parenti: lì vivevo la vita del contadino con le mucche e giravo sui trattori. Mi portavano insieme a loro a lavorare la terra, tenevo le corna dei buoi che tiravano l'aratro. Quando venivano i temporali estivi ci si riuniva tutti insieme sotto i porticati a guardare piovere e ad aspettare che finisse. Posso dire che la mia infanzia sia stata un periodo buono tutto sommato, anche se a volte già mi accorgevo del bere di mio padre e dei litigi con mia madre. Allora non potevo minimamente immaginare il temporale violento e lunghissimo che avrebbe accompagnato la mia adolescenza e la mia giovinezza. Il contatto troppo veloce e precoce con la sofferenza e con la morte dei miei genitori mi hanno segnato al punto tale da indurmi all'abuso di alcol e alla depressione che ancora oggi fanno parte della mia vita...