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Le Opinioni

Mi sembrava che l'alcol mi liberasse un po' dall'ansia, che l'alcol mi rendesse migliore... Soltanto che l'alcol è un nemico invisibile ...

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Mi sembrava che l'alcol mi liberasse un po' dall'ansia, che l'alcol mi rendesse migliore... Soltanto che l'alcol è un nemico invisibile ...

2012-07-05 Mi sembrava che l'alcol mi liberasse un po' dall'ansia, che l'alcol mi rendesse migliore... Soltanto che l'alcol è un nemico invisibile ...

Sono F., ho 54 anni, vengo dalla Toscana e sono qui al CUFRAD da alcuni mesi. La mia è una storia come tante... Sono nato in una famiglia in cui l'alcol si usava ma non se ne abusava. Arrivato all'adolescenza per me è stato quindi normale bere fuori qualche bicchiere con gli amici, passare qualche serata fuori e bere qualche bicchiere in più. Senza accorgemene piano piano, mi sono reso conto che l'alcol prendeva sempre più piede nella mia vita.

Sono entrato nel mondo del lavoro e mi sono reso conto che un bicchiere in più mi liberava dall'ansia: prima di una telefonata importante, prima di un appuntamento importante..mi sembrava che bere quel qualcosa in più mi rendesse più sciolto, più disinvolto, più disinibito... in un certo modo mi rendesse quasi migliore, quasi più professionale.. paradossalmente parlando..

Soltanto che l'alcol è un nemico invisibile e aumentavo la dose sempre di più... piano piano avevo bisogno di una maggiore quantità di alcol e quindi ho incominciato a bere al mattino, a bere sempre di più durante i pasti e anche fuori pasto...

Mi sembrava che l'alcol mi liberasse un po' dall'ansia, che l'alcol mi rendesse migliore... piano piano però persi il controllo senza rendermene conto.. l'alcol diventava sempre più pesante e io arrivai al punto di bere 5 o 6 bicchieri di Cognac alla mattina per riuscire a farmi la barba, per riuscire a vestirmi, per riuscire a fare la doccia... quindi questo rendeva ovviamente impossibile un rendimento accettabile sul lavoro, rendeva impossibile una vita quotidiana con la famiglia.

Io intanto, mi ero sposato.... ho 2 bambine.. l'alcol rendeva impossibile un pochettino tutto a livello sociale, a livello familiare, a livello ambientale.. una vita che fosse normale e serena.... si perde la serenità nella vita.. si vive perdendo le emozioni, perdendo il quotidiano e piano piano si perde tutto.

Io ho perso la famiglia, sono divorziato, ho perso il lavoro.. per fortuna sono riuscito ad entrare qui al CUFRAD, dove cerco di ristabilirmi..

Che cosa è successo nel frattempo? E' Successo che sono stato un bevitore che beveva da solo, mi rinchiudevo effettivamente anch'io nella mia stanza, per cercare di rendermi come gli altri mi volevano, di rendermi come gli altri si aspettavano che io fossi.. e poi ripeto, bevevo moltissimo per l'ansia, per la depressione che mano a mano si era affermata...

Quindi la depressione si accompagna ad un senso di fallimento, e per ovviare a questo senso di fallimento si ricorre all'alcol, e si ha di nuovo senso di fallimento ad ogni nuova bevuta, ad un nuovo ricovero... diventa una catena veramente inscindibile... ad un certo punto bisogna cercare di dire stop.. e io ho cercato di farlo...

Adesso devo lavorare tantissimo, sto lavorando sulle emozioni perchè con tanti anni di alcolismo alle spalle, si perde il contatto con tutto il mondo emotivo.

Sono arrivato qui al CUFRAD che non sapevo più che cos'era la paura, che cos'era il coraggio, che cos'era il timore... non riuscivo a distinguere il mondo emotivo perchè l'alcol mi aveva annacquato completamente tutto, mi aveva diluito tutto.. tutto era un mondo sconosciuto per me.. e la conquista della serenità è stata un pochettino il primo passo che mi sono prefisso di fare... e poi piano piano cercare di recuperare la capacità di creare dei legami, dei rapporti, la capacità di inserirmi in rapporti con persone che siano sane, rapporti che siano produttivi...

Io credo che noi alcolisti, me compreso, abbiamo tutti una storia triste alle spalle, perchè la nostra è una vita fatta di ricordi che non sono ricordi... io dovessi descrivere ad esempio il giorno del battesimo della mia seconda figlia, non ci riuscirei.. perchè non ricordo niente... e quindi aumentano i sensi di colpa, aumentano le frustrazioni... bisogna trovare una via d'uscita a questo, e conquistare una piattaforma di serenità che ci permetta di vivere lontano dall'alcol... vi assicuro che non è stata un'esperienza assolutamente facile, ma è stata un'enorme fatica che mi è costata, ripeto, 54 anni... una grande fetta della mia vita buttata via, buttata al vento.."