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Le Opinioni

Non è mai troppo tardi... per precipitare nel baratro... Le ferite non guarite ci aspettano silenziose anche per tanti anni e poi...

2014-07-20 Non è mai troppo tardi... per precipitare nel baratro... Le ferite non guarite ci aspettano silenziose anche per tanti anni e poi... CUFRAD OPINIONI ESPERIENZE TESTIMONIANZE. LA MIA OPINIONE SUL CUFRAD, LA MIA ESPERIENZA AL CUFRAD, LA MIA TESTIMONIANZA SUL CUFRAD. DROGA ALCOL ALCOLISMO TOSSICODIPENDENZA FAMIGLIA.

Non è mai troppo tardi... per precipitare nel baratro... Le ferite non guarite ci aspettano silenziose anche per tanti anni e poi...

Mi chiamo V. ed ho 64 anni.
Fino a nove anni ho vissuto nel Veneto e stavo bene, fino a che mio papà, causa debiti, ha dovuto vendere tutto, anche il canile che gestivamo.
A causa di questi eventi ci siamo trasferiti in Piemonte, senza avere né un luogo preciso dove stare né un soldo da parte.
All'epoca avevo nove anni e frequentavo la quarta elementare, ma al tempo stesso lavoravo già per aiutare la mia famiglia.
Mio papà lavorava in fonderia, mia mamma faceva i mestieri.
Ho due sorelle più piccole con le quali però non sono mai andato d'accordo.
A 19 anni, arruolandomi in marina militare, son partito per lavoro, imbarcandomi per 24 mesi. Guadagnavo 70 mila lire al mese e una buona parte li consegnavo in casa.
A 25 anni mi sono sposato, nel 1975, e nel '76 è nata mia figlia E.
Sono stato un padre e un marito sempre costante, lavoravo da mattina a sera per non far mancare niente alla mia famiglia.
Dopo l'esperienza della marina militare, ho fatto il camionista: trasportavo mobili e complementi d'arredo fino all'età di 53 anni quando decisi di andare in pensione.
In seguito a ciò io e mia moglie decidemmo di comperare un appartamento. Questo acquisto segnò la rovina della mia vita, del mio matrimonio.
In realtà riconduco tutto all'appartamento anche se i miei problemi con l'alcol iniziarono già prima.
Mia moglie mi intimava di non bere dicendo che le cose sarebbero finite male, ma in realtà, secondo me era già un piano ben disegnato e predefinito, infatti poi si realizzò quanto lei stessa aveva annunciato: il divorzio.
Di lì la mia rovina definitiva come marito, come padre, ma soprattutto come uomo: tentai per ben 2 volte il suicidio.
Ora sono in comunità grazie anche all'aiuto, soprattutto morale, che mi dona mia figlia che in tutti questi anni mi è sempre rimasta vicina.
Ho due splendidi nipotini che mi riempiono di gioia.
Spero che un giorno riuscirò a chiudere questo lungo e difficoltoso capitolo della mia vita ed a godermi mia figlia, mio genero e i due nipotini.