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Le Opinioni

Qualcuno mi ha trovato ubriaco per terra e mi hanno portato in ospedale molte volte, ma appena uscivo ricominciavo a bere… finché sono arrivato al CUFRAD. Adesso ho cercato mia figlia che non vedevo da 10 anni... e lei è venuta e..

Facevo il parcheggiatore abusivo... e qualcuno mi ha trovato ubriaco per terra... CUFRAD OPINIONI ESPERIENZE TESTIMONIANZE. LA MIA OPINIONE SUL CUFRAD, LA MIA ESPERIENZA AL CUFRAD, LA MIA TESTIMONIANZA SUL CUFRAD. DROGA ALCOL ALCOLISMO TOSSICODIPENDENZA FAMIGLIA.

Qualcuno mi ha trovato ubriaco per terra e mi hanno portato in ospedale molte volte, ma appena uscivo ricominciavo a bere… finché sono arrivato al CUFRAD. Adesso ho cercato mia figlia che non vedevo da 10 anni... e lei è venuta e..

Sono nato a Sant'Ilario dello Ionio nel 1956 in una famiglia di lavoratori.
Mia mamma partiva al mattino e si ritirava la sera, mio padre lavorava in fabbrica.
Da mangiare non ci è mai mancato.
Eravamo quattro maschi e tre femmine.
La sera andavamo tutti da mia zia a guardare la tv.
Andavamo tutti d'accordo, ci rispettavamo.
La sera, per riscaldarci, ci mettevamo attorno al braciere e ci raccontavamo le nostre giornate.
Mi piaceva andare a scuola, si mangiava bene anche lì.
Studiavo e avevo tanti amici. Ho frequentato fino alla quinta elementare. Alle medie mi hanno bocciato e così mi sono ritirato.
Andavo al mare invece di andare a scuola. Mi sono divertito.
In quel periodo ho iniziato a fare il sacrestano.
Stavo giocando a nascondino davanti alla chiesa, il prete mi chiama e mi propone di fare il sacrestano.
Ogni domenica prendevo 10 lire per sedia. Ho fatto il sacrestano per tre anni e volevo farmi prete, ma non avevo i soldi per studiare.
Poi un giorno mia madre mi disse di prendere i libri perché avremmo raggiunto mio padre a Torino e ci saremmo trasferiti lì.
Mio padre lavorava già da un po' lì e mia madre era venuta a sapere che la stava tradendo. Così ha deciso di raggiungerlo.
Io ci sono rimasto male, non volevo lasciare il mio paese.
A Torino ho trovato subito lavoro in un ristorante come lavapiatti, avevo 12 anni.
Lì ho iniziato a bere sambuca e Campari. Lavoravo e dormivo lì, i miei stavano a Chieri.
Dopo un anno mi ha raggiunto mia sorella che ha iniziato a fare le pulizie nello stesso ristorante. Vivevamo assieme, mi trovavo bene.
A 14 anni ho trovato lavoro in un Hotel, dove hanno assunto anche mia sorella e mia mamma a fare le pulizie.
Ho poi iniziato a lavorare come cuoco. Mi davano vitto e alloggio.
A 18 anni mio padre non voleva che prendessi la patente perché non mi avrebbe comprato la macchina. Avevo solo il motorino. Per dispetto me lo sono fatto rubare e, con i risparmi del lavoro, mi sono comprato una macchina.
In quel periodo ero un donnaiolo, avevo tante ragazze.
Avevo 22 anni quando, a una festa di paese, ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie. Era bella... l'ho invitata a ballare e l'ho accompagnata a casa.
Abbiamo iniziato a frequentarci e ci siamo fidanzati.
Mia moglie era rimasta incinta, così ci siamo sposati in comune.
Avevo 24 anni, lei 18. Io lavoravo come manovale per un'impresa.
Aspettavamo un maschietto che è morto subito dopo esser nato perché era senza un polmone.
Penso che sia morto anche per colpa mia...io la facevo arrabbiare, lei si agitava e la gravidanza era a rischio.
Dopo questa brutta esperienza mia moglie non ha più voluto figli per altri cinque anni.
Io volevo un figlio e sono riuscito a convincerla. E' nata mia figlia A..
Io lavoravo per conto mio, facevo il muratore. Il lavoro ha iniziato a mancare e così sono stato costretto a vendere la mia collana d'oro per dare da mangiare a mia figlia.
Fortunatamente il lavoro ha ricominciato ad esserci e io ho iniziato a frequentare brutte compagnie. Andavo ogni sera al night, bevevo e tradivo mia moglie.
Rientravo a casa alle sei del mattino. Mia moglie si è accorta dei tradimenti.
Si è presentata a casa con l'ufficiale giudiziario e mi ha mandato fuori di casa. Siccome i lavori di ristrutturazione di quella cascina li avevo fatti io, mio suocero mi diede cinque milioni di lire a condizione che me ne andassi. Sono partito per Savona e ho vissuto per un mese in macchina.
Ho poi deciso di tornare a Torino, dove dormivo prima in macchina e poi nei dormitori.
Di mia figlia non avevo più saputo niente e avevo paura di ricontattarla.
Un giorno mia nipote mi chiama per farle un lavoro di riparazione in casa; mi ha pagato e mi ha regalato una macchina.
In quel periodo dormivo da un prete e di giorno facevo il parcheggiatore abusivo.
Una sera qualcuno mi ha trovato ubriaco per terra e sono stato portato prima in una clinica, poi in un'altra, poi in un'altra ancora ... Uscivo da una clinica e ricominciavo a bere, così venivo nuovamente ricoverato, finché sono arrivato al CUFRAD.
Mi sono convinto a ricontattare mia figlia, che non sentivo ormai da quasi dieci anni.
Le ho scritto una lettera dove spiegavo di essere al CUFRAD e che avrei voluto vederla.
Lei è venuta, mi ha abbracciato, mi ha dato la notizia della morte di mia moglie.
Ora sono cinque o sei mesi che ho ripreso i contatti con mia figlia.
Il tempo che mi rimane voglio viverlo serenamente con lei.