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Cognitive Development: adolescenza e piacere del rischio, un�attrazione fatale

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L'adolescenza è il periodo della vita nel quale si assumono più comportamenti a rischio. Questa affermazione emerge dalle conclusioni di uno studio dell'Institute of Cognitive Neuroscience dell'University College of London, condotto su 83 persone di sesso maschile con un'età compresa tra i 9 e i 35 anni.
I partecipanti sono stati suddivisi in 4 gruppi composti da 20 bambini (9-11 anni), 26 giovani adolescenti (12-15 anni), 20 adolescenti (15-18 anni) e 17 adulti (25-35 anni). L'esperimento consisteva nel far giocare i giovani con giochi elettronici, nei quali era necessario prendere delle decisioni per guadagnare il maggior numero di punti. Dopo ogni gioco gli studiosi hanno misurato la reazione emotiva dei partecipanti registrando il loro grado di soddisfazione in relazione ai risultati ottenuti.
Lo studio ha dimostrato che la capacità di massimizzare il punteggio desiderato migliora con l'età. L'età media in cui i soggetti esaminati hanno assunto i rischi più alti è 14 anni. Sebbene l'indice emozionale medio non presenti differenze significative tra le diverse fasce d'età esaminate, è stato registrato un aumento dell'intensità delle emozioni controfattuali mediate dopo aver ricevuto un riscontro sui risultati del gioco. In altre parole, gli adolescenti sono in grado di soppesare i pro e i contro delle proprie azioni, ma adottano comportamenti rischiosi perché aumenta il piacere provato in seguito alla riuscita in una situazione di rischio.
L'adolescenza è spesso caratterizzata da una serie di comportamenti rischiosi come guida pericolosa, rapporti sessuali non protetti, sperimentazione di alcol e altre sostanze, cattiva alimentazione e vita sedentaria. Paradossalmente, al culmine della salute fisica, proprio a causa di questi comportamenti si registra un alto tasso di malattia e mortalità. Pertanto è importante tenere in considerazione questi aspetti per intervenire a livello preventivo in modo efficace