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Alcol: abuso e dipendenza al femminile

Alcol: abuso e dipendenza al femminile

 

Alcool. Abuso e dipendenza al femminile

La dipendenza da alcool è diffusa fra le donne di ogni età e appartenenza sociale e, purtroppo, è in continuo aumento. Infatti la percentuale di ricoveri delle donne etiliste è triplicata.

 

L’alcolismo ha una dimensione trasversale rispetto alle categorie con le quali siamo soliti dividere la società. Nell’immaginario collettivo, l’idea comune dell’alcolista ci rimanda al barbone avvinazzato che barcolla per le strade o quella del vecchio avventore della bettola, attribuendo questa dipendenza prevalentemente agli uomini.

In realtà, l’alcolismo è una malattia individuale, non riconducibile al genere sessuale. E’, purtroppo, un fenomeno diffuso sia tra gli uomini sia tra le donne, anche se gli studi condotti fino a oggi non hanno approfondito in modo esaustivo il fenomeno dell’alcolismo in campo femminile. Non siamo, quindi, in grado di dare al fenomeno una vera e propria connotazione di genere. Però, possiamo dire che la diffusione delle bevande alcoliche è approdata nell’universo femminile soltanto nell’ultimo ventennio. Forse per questo si sa ancora molto poco.

Al di là dei tempi di conoscenza, secondo dati recenti, risulta che circa il 20% degli alcolisti è rappresentato da donne. Queste cifre, però, sono poco attendibili, perché l’alcolismo femminile, vuoi per una questione di pudore insito nelle donne, vuoi per i mutamenti sociali, rimane un fenomeno ‘sommerso’.

Quello che ci orienta verso la convinzione che il fenomeno sia in crescita è la progressiva riduzione di donne astemie registrato nel corso degli ultimi venti anni, nonché la diffusione del bere tra le adolescenti. Oggi si calcola che il numero delle donne alcoliste corrisponde a 1/3 di quello degli uomini.

Ma c’è di più: la percentuale di ricoveri delle donne etiliste è triplicata. La maggiore frequenza di ricoveri legati all’alcolismo è legata, comunque, alle caratteristiche organiche della donna. L’organismo femminile, a differenza di quello maschile, presenta una maggiore sensibilità e vulnerabilità fisiologica anche in funzione di condizioni esclusivamente femminili come la gravidanza e l’allattamento. La mortalità correlata all’alcool nelle donne è, infatti, in una fascia d’età compresa tra i 30 e i 34 anni. Inoltre, le donne hanno una massa corporea inferiore rispetto all’uomo e una minor quantità di acqua corporea e minore efficienza dei meccanismi di metabolizzazione dell’alcool.          

Le donne che hanno problemi legati all’alcool, invece, sono tra di loro molto eterogenee, in quanto questa dipendenza è diffusa fra le donne di ogni età e appartenenza sociale. Diversi, invece, sono i fattori che influiscono sull’andamento del fenomeno e vanno dalla familiarità genetica e ambientale a fattori demografici quali l’età, lo stato civile, la professione e le origini etniche. Nell’ultimo ventennio, si è registrato un aumento del 10% circa.

L’incremento riguarda prevalentemente le giovani generazioni, ma anche quelle più mature e anziane che, tra l’altro, difficilmente hanno ricevuto un’educazione formale su come consumare gli alcolici e su come evitare gli abusi. Il modello tradizionale di bere vino durante i pasti decresce tra le donne: le consumatrici giornaliere passano da circa 4 milioni 790 mila nel 2005 a circa 3 milioni 130 mila nel 2014 (con un calo del 34,6% contro il 21,7% dei maschi). Le consumatrici di bevande alcoliche fuori dai pasti passano da circa 4 milioni a 4 milioni e 650 mila (+15,9%). Va segnalata anche una crescita del consumo di altri alcolici, oltre al vino e la birra, nelle donne tra i 18 e 44 anni. Nel 2014 sono 2 milioni e 310 mila le donne che presentano un comportamento a rischio in merito all’abuso alcolico ( di cui il  17,3% nella fascia 11-17 anni).

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.inchiestasicilia.com/2016/02/12/alcool-abuso-e-dipendenza-al-femminile/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)