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American Psychological Association: approcci innovativi per smettere di fumare

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Il vizio delle sigarette è un'abitudine molto diffusa anche negli Stati Uniti, con trend che negli ultimi anni tendono ad aumentare anziché ridursi.
Una ricercatrice del Centro Comportamentale e di Medicina Preventiva della Brown University (USA) ha evidenziato la necessità di adattare gli interventi per smettere di fumare secondo le specifiche caratteristiche economiche, sociali e culturali dei destinatari.
L'indagine, pubblicata sulla rivista Journal of Consulting and Clinical Psychology, si è posta l'obiettivo di definire questi gruppi "particolari" e le modalità attraverso cui realizzare l'adattamento culturale degli interventi. I gruppi a rischio sono stati individuati sulla base di indicatori relativi all'incidenza del fumo (>10% rispetto alla popolazione generale), svantaggio sproporzionato delle condizioni sanitarie, minor accesso ai servizi, mancanza di probabili trattamenti medici nel lungo periodo.
L'adattamento culturale degli interventi per smettere di fumare (di tipo comportamentale, farmacologico, cognitivo-comportamentale, ecc.) risulta necessario nel momento in cui la popolazione target si distingue da quella generale per prevalenza e modalità di consumo di sigarette, gravità delle patologie correlate, fattori predittivi dell'uso di sigarette, fattori di rischio per il fallimento del trattamento, fattori protettivi, risposta al trattamento e validità sociale percepita del trattamento stesso. Ad esempio, l'esito dei trattamenti dipende molto dal fatto che i pazienti trattati soffrano o meno di disturbi psichiatrici come l'ansia, che rende più difficile raggiungere l'obiettivo.