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Ansia, depressione e stress cronico: un italiano su tre rischia il trauma da pandemia

Ansia, depressione e stress cronico: un italiano su tre rischia il trauma da pandemia

Ansia, depressione e stress cronico: un italiano su tre rischia il “trauma da pandemia”
Secondo un nuovo studio di revisione condotto dalla Società Italiana di Psichiatria (SIP), un italiano su tre rischia di sviluppare i sintomi del disturbo da stress post-traumatico a causa della pandemia di COVID-19. Tra le categorie più esposte vi sono i sopravvissuti all’infezione (soprattutto coloro che hanno superato la terapia intensiva) e gli operatori sanitari, mentre nelle popolazione generale l’impatto risulta particolarmente gravoso per donne e “caregiver”.

di Andrea Centini

Alla data odierna, lunedì 15 febbraio, sulla base della mappa interattiva dell'Università Johns Hopkins dall'inizio della pandemia sono stati registrati – ufficialmente – circa 110 milioni di contagi e 2,4 milioni di decessi (in Italia le infezioni complessive sono 2,7 milioni e le vittime circa 94mila). Questi freddi numeri, che continueranno a crescere inesorabilmente nelle prossime settimane, rappresentano soltanto una parte del disastro provocato dal coronavirus SARS-CoV-2, che ha avuto (e sta avendo tuttora) un impatto sociale ed economico senza precedenti, paragonabile a quello di una grande guerra globale. A causa dei suoi effetti diretti e indiretti alla stregua dei rigidi lockdown, come affermato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è verificata un'ondata di erosione della salute mentale, e un numero enorme di persone sta combattendo con ansia, stress, depressione, insonnia, disturbo da stress post-traumatico (PSTD) e altre significative conseguenze psicologiche e psichiatriche. Stiamo dunque vivendo un vero e proprio “trauma da pandemia”, che può interessare fino a un italiano su tre e colpire in particolar modo le donne.

A sottolinearlo la Società Italiana di Psichiatria (SIP), che ha condotto un approfondito studio di revisione sui dati di diverse ricerche dedicate alle conseguenze della pandemia di COVID-19 sulla salute mentale. Secondo gli autori della nuova indagine, l'impatto sulla psiche può cronicizzare e perdurare fino a 30 mesi, se non addirittura anni nei casi più gravi. Tra le categorie più esposte al rischio di vivere il trauma da pandemia vi sono i pazienti sopravvissuti all'infezione, soprattutto coloro che hanno superato il reparto di terapia intensiva e l'intubazione. Quasi tutti i pazienti (il 96 percento) sviluppano sintomi legati al disturbo da stress post-traumatico, e in alcuni casi la sofferenza può essere talmente forte da spingere a pensieri di suicidio. Nei sopravvissuti alla rianimazione non sono inconsuete anche le allucinazioni e le crisi di panico. Particolarmente esposti al rischio di disturbo da stress post-traumatico anche gli operatori sanitari, che nell'ultimo anno sono stati travolti da ritmi di lavoro massacranti, dal rischio costante di contagiare sé stessi e le persone care e dalla perdita continua di vite umane, nonostante tutti gli sforzi compiuti. Secondo quanto indicato dalla SIP, in un'indagine su 70mila lavoratori  i sintomi del disturbo da stress post traumatico sono stati rilevati dal 7,4 al 37,4 percento dei casi, col rischio che si protraggano fino a 3 tre anni.

Serie conseguenze mentali sono state osservate anche tra coloro che devono prendersi cura di altre persone bisognose di assistenza, ad esempio anziani e famigliari malati. Nella popolazione generale ad aver fatto breccia nella psiche sono state principalmente le restrizioni alle libertà personali, come il già citato lockdown, l'isolamento sociale, la distanza dagli affetti e dai luoghi del cuore. Come indicato, il peso di queste conseguenze si è riversato soprattutto sulle donne. “Il malessere psichico dilagante legato alla pandemia, le incertezze socioeconomiche e anche la consapevolezza di dover convivere a lungo con il virus vanno prese in carico subito, con tutti i mezzi a nostra disposizione, compresa la telemedicina, pena il rischio di trovarci a breve di fronte a un boom di nuove diagnosi di disturbo post-traumatico, che a sua volta può compromettere anche la salute fisica delle persone”, ha dichiarato all'ANSA il professor Enrico Zanalda co-presidente della Società Italiana di Psichiatria assieme al collega Massimo di Giannantonio. Gli scienziati raccomandano di contattare uno specialista al più presto nel caso in cui i sintomi del trauma da pandemia dovessero perdurare per oltre tre settimane.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://scienze.fanpage.it/ansia-depressione-e-stress-cronico-un-italiano-su-tre-rischia-il-trauma-da-pandemia/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)