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Belluno: storie di ex alcolisti, con l’Acat siamo rinati

Belluno: storie di ex alcolisti, con l’Acat siamo rinati

Storie di ex alcolisti «Con l’Acat siamo rinati»

Due famiglie raccontano come hanno superato la dipendenza di cui soffrivano «Stiamo camminando verso una nuova vita senza alcol e ne siamo fieri»

 
 

BELLUNO. Chiedere aiuto, un atto di coraggio. Soprattutto quando ci si trova nel baratro dell’alcolismo, un fenomeno che colpisce decine di famiglie nel Bellunese. La storia di chi ce l’ha fatta può essere d’aiuto a chi si sente perso in un problema più grande di lui. Ecco perché due famiglie che fanno parte dell’Acat – Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento – hanno deciso di mettere nero su bianco il loro «percorso di libertà».

«Conducevo una vita normale» spiega F., «lavoro, matrimonio, figli, impegni nelle associazioni e nella comunità. Ero apparentemente felice ma ad un certo punto ho dovuto fare i conti con il consumo quotidiano di birra e di vino. Senza nemmeno accorgermene la mia vita, le mie scelte, i miei comportamenti erano condizionati dalla birra, dal vino e anche dal caffè corretto “col resentin”. Cercavo tutte le occasioni e le situazioni in cui ero sicuro di bere perché ormai si era creata una dipendenza tra me e l’alcol anche se io ero convinto che fosse un bere moderato, senza eccessi eclatanti. Mia moglie cercava di farmi cambiare, di farmi vedere il problema ma io pensavo di stare bene così. Un giorno però mia moglie ha fatto scattare qualcosa in me, mettendomi di fronte ai ragazzi e chiedendomi di fare una scelta: spettava a me decidere qual era il padre di cui i miei figli avevano bisogno. Messo così, a nudo, mi sono sentito sollevato, quasi liberato. Stavo sconfiggendo tante resistenze e paure. Da quel momento è iniziato il mio percorso di libertà: da un legame subdolo, quello con l’alcol, che mi inibiva psicologicamente e mi condizionava, sono passato al sentirmi libero di ascoltare anche i consigli degli amici che avevano avuto i miei stessi problemi. È così che ho scelto il percorso del Club Alcologici Territoriali, che tutt’ora frequento, che propongono la scelta dell’astinenza dalle sostanze alcoliche ed uno stile di vita che valorizza la persona nella sua essenza. Si sente la gioia di riprendere in mano la propria vita, e anche le proprie responsabilità e i problemi ma con la tranquillità e la serenità che solo la libertà conquistata ti possono dare».

Anche C. e C., marito e moglie, hanno deciso di raccontare la loro storia. «Frequentare il Club è una bellissima esperienza in cui ci accompagnano gli amici che abbiamo conosciuto lì. Ora stiamo camminando verso una nuova vita senza alcol e ne siamo fieri. Abbiamo lasciato alle spalle il passato, i tempi in cui C. preferiva trascorrere il suo tempo fuori casa con gli amici e le serate al bar dove era normale alzare spesso il gomito mentre io, la moglie, stavo rinchiusa in casa: conducevo una vita di solitudine, incapace di trovare interesse ed entusiasmo per qualsiasi cosa tanto da trascurare me stessa, la famiglia e la casa. Anch’io pensavo di “tirarmi su” con un bicchierino ma ciò non faceva che aumentare il mio malessere, le incomprensioni e i litigi con mio marito.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2017/02/14/news/storie-di-ex-alcolisti-con-l-acat-siamo-rinati-1.14881645

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)