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Droghe e alcol, costi sanitari e socialil: intervista al dr. Lorenzo Somaini

Droghe e alcol, costi sanitari e socialil: intervista al dr. Lorenzo Somaini

Lotta alle dipendenze, Somaini: "Nei Ser.D. biellesi seguiamo mille utenti"

 
 

Secondo e ultimo appuntamento con l'inchiesta sull'abuso di sostanze stupefacenti e di alcol in Provincia. A rispondere il responsabile S.O.S SER.D (Dipartimento Interaziendale di Patologia delle Dipendenze) di Cossato: "Seguiamo molti dipendenti da droghe e alcol - spiega a Newsbiella - i pericoli sono molteplici. Mentre i costi sanitari e sociali sono elevatissimi"

 

Dottor Somaini, quante persone vengono seguite nei due Ser.D. dell'Asl biellese?

"In totale sono seguiti per le diverse dipendenze compreso alcol circa 1000 utenti. Di questi la parte preponderante per dipendenza da eroina seguita da cocaina e cannabis. Per quanto concerne invece le dipendenze da sostanze legali e da comportamenti nei nostri Servizi sono in carico pazienti con dipendenza da sostanze alcoliche e nicotina e GAP. Tra queste sicuramente la maggiore riguarda quelle da sostanze alcoliche".

Vogliamo ricordare i pericoli derivanti dal consumo di sostanze stupefacenti?

"I pericoli sono molteplici. Possono essere scolasticamente suddivisi in pericoli di ordine sanitario e di ordine “sociale”. Al primo gruppo appartengono gli effetti che le diverse sostanze o comportamenti esercitano sul organismo. In tal senso ogni sostanza di abuso ha un suo specifico effetto di tossicità sia acuta, basta pensare agli effetti di tossicità cardiaca o renale degli stimolanti che in alcuni casi porta al decesso del consumatore, che cronica, ad esempio gli effetti a lungo termine dell'alcol a livello epatico (epatiti alcoliche, cirrosi ecc) o a livello del sistema nervoso centrale (atrofia cerebrale, emorragie cerebrali, ictus ecc.). Esistono poi dei pericoli “indiretti” legati allo stile di vita indotto dal consumo cronico di sostanze. In particolare la diffusione delle malattie infettive correlate (epatiti B e C, HIV) e il rischio di incidentalità stradale e/o infortuni sul lavoro secondari al consumo di sostanze psicoattive.

Da un punto di vista medico esistono tuttavia una serie di fattori confondenti sui quali occorre a mio giudizio fare particolare attenzione. In particolare mi riferisco al fatto che spesso si pensa che se una sostanza è legale è poco rischiosa/dannosa. Questo è un concetto totalmente errato specie se si pensa ad esempio ai danni alla salute conseguente al consumo di nicotina. OMS ha definito il fumo di sigarette come la prima causa di morte evitabile nel mondo, eppure la nicotina come del resto anche l'alcol sono sostanze legali. Questo ultimo ad esempio è la secondo causa di morte (diretta ed indiretta) dopo la nicotina tra le diverse sostanze di abuso. Il secondo fattore confondente, purtroppo ancora presente nel nostro paese, è la distinzione che spesso si sente fare tra droghe leggere e pesanti con il conseguente nesso logico tra leggerezza e sicurezza. Anche qui si tratta di un errore in quanto tale distinzione non trova nessun fondamento clinico scientifico.

In tal senso basta pensare al consumo di cannabinoidi dove nonostante la dimostrazione scientifica di importanti effetti negativi a livello cerebrale si tende a considerare questa classe di molecole “abbastanza sicure” o comunque meno dannose come alcol, eroina o cocaina. Per quanto concerne i pericoli di ordine “sociale” mi riferisco in particolare a problemi di natura non sanitaria che spaziano dalla perdita di posti di lavoro, difficoltà e abbandono scolastico, problemi relazionali familiari, instabilità economica, incidentalità stradale, incremento attività criminali ecc. Per quanto concerne le nuove droghe la cosa si complica ulteriormente in quanto spesso si tratta di composti contenenti diverse sostanze di cui nella maggior parte dei casi non si conosce il grado di tossicità acuta e cronica sull'organismo. Nella cronaca, purtroppo, spesso si sentono notizie di decessi legati al consumo di tali nuove droghe. Fortunatamente il nostro paese è il punto focale per l'UE per la identificazione di tali nuove sostanze. In Italia infatti esiste il sistema di allerta precoce, costituito dal Dipartimento Politiche Antidroga ed ora in capo all'Istituto Superiore di Sanità, che ha il compito di identificare e di diramare comunicati di allerta alle ASL ed alle altre agenzie territoriali sulle nuove sostanze che vengono identificate sul territorio Europeo. Tale lavoro risulta indispensabile per la messa in atto tempestiva di interventi sanitari e di contrasto alla diffusione di tali sostanze".

Possiamo dire che i costi sanitari e sociali del consumo e dell'abuso sono elevatissimi?

"Certo perché sono la somma di costi diretti ed indiretti. Negli USA e nella UE sono stati condotti studi di farmaco economia che hanno evidenziato l'assoluta convenienza nel trattare tale aspetto. Si stima che un tossicodipendente non trattato per un numero di 11 anni costa ai contribuenti americani circa 2,5 milioni di dollari tra costi diretti ed indiretti (dati SAMSHA USA). Se poi analizziamo i possibili risparmi derivanti dai soldi investiti nel sistema di cura la situazione si fa ancora più interessante e si scopre che :

* Negli USA per ogni dollaro investito nel sistema di cura se ne risparmiano 10 dollari tra costi sanitari, di criminalità e di perdita di attività produttive

* In Gran Bretagna per ogni sterlina investita nel sistema di cura se ne risparmiano più di 3 sterline tra costi sanitari, di criminalità e di perdita di attività produttive

* In Italia per ogni euro investito nel sistema di cura se ne risparmiano 6 euro tra costi sanitari, di criminalità e di perdita di attività produttive".

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.newsbiella.it/2016/08/08/leggi-notizia/argomenti/attualita-1/articolo/lotta-alle-dipendenze-somaini-nei-serd-biellesi-seguiamo-mille-utenti.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)