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Fegato: ecco come prevenire le principali patologie epatiche

Fegato: ecco come prevenire le principali patologie epatiche

 

Ecco come prevenire le principali patologie epatiche

Ci si preoccupa per il nostro cuore, per le vene, per lo stomaco; specie d’estate, per la pelle o la pressione arteriosa, e d’inverno guadagnano i primi posti nella nostra attenzione bronchi e polmoni. Ma chissà perché è molto più raro pensare alla salute del nostro fegato.

Eppure, è un organo vitale anche lui, e se trascurato si ammala come tutti gli altri. Ma ha un grande pregio (che in alcuni casi può trasformarsi in difetto): non si lamenta quasi mai.

Nonostante svolga oltre cinquemila funzioni al minuto, riesce ad assolvere i propri compiti anche quando è molto danneggiato. E così, ci dimentichiamo di lui, nonostante sia deputato a compiti indispensabili per il nostro organismo: converte il cibo in nutrienti e immagazzina vitamine, minerali e zuccheri.

Ma non soltanto. Da lui vengono immesse in circolo sostanze essenziali alla coagulazione del sangue e cellule immunitarie che ci proteggono dalle infezioni. E, oltre tutto, si prende anche l’ingrato compito di eliminare le sostanze dannose e molti dei farmaci che assumiamo.

Cerchiamo allora di porre la massima attenzione a quello che mangiamo e beviamo, ricordandoci anche che ogni sostanza che introduciamo passa, prima o poi, al vaglio del fegato.

Anche se oggi ci sono molte più possibilità di cura rispetto al passato, per avere risultati si deve intervenire il prima possibile. Cosa non facile visto che, nella maggior parte dei casi, quando si ammala il fegato ci da presto segni di avvertimento.

E quando ci sono, i sintomi sono poco specifici: indolenzimento della parte destra dell’addome, senso di gonfiore e sonnolenza dopo i pasti, perdita di peso, debolezza.

Per questo, avvertono gli esperti, come sempre – e nel caso del fegato ancor di più – l’arma più efficace è la prevenzione.

Ma quali sono i peggiori nemici del nostro fegato e i comportamenti più corretti da tenere per averne cura?

Ai primi posti ci sono i virus dell’epatite (o meglio delle epatiti), l’alcol e le abitudini di vita scorrette, specie nell’alimentazione. Tutti fattori che, anche indipendentemente l’uno dall’altro, possono piano piano, ma progressivamente, danneggiare il fegato, fino a portarlo alla cirrosi. Uno stato patologico molto serio nel quale si ha perdita della normale funzionalità epatica.

 

Alimentazione equilibrata

Anche se sono i maggiori responsabili, i grassi non sono i soli alimenti che, se assunti in eccesso, possono danneggiare il fegato.

Anche le proteine animali e gli zuccheri semplici se non vengono “bruciati” possono sovraccaricano il fegato. E con il tempo indurre la comparsa di una condizione chiamata steatosi epatica non alcolica, o fegato grasso.

Che a sua volta nel lungo periodo si trasforma in cirrosi. Via libera quindi a frutta e verdura, e attenzione ai cibi grassi o fritti.

Quel bicchiere di troppo

Fino a 30 anni fa l’alcol era considerato il principale responsabile delle malattie croniche del fegato, cirrosi e cancro epatico. Come si è visto non è l’unico, però l’abuso protratto nel tempo conduce immancabilmente a danni epatici. Non si dice di rinunciare completamente, ma gli esperti sono concordi nel raccomandare di non superare un bicchiere di vino (o un boccale di birra) a pasto per l’uomo. Un po’ meno per la donna.

L’immancabile attività fisica

Muoversi è salutare sotto molti punti di vista, e non c’è medico che non ce lo ricordi. E, in più, contribuisce a normalizzare il livello dei trigliceridi, che derivano dai grassi alimentari ma anche da un eccesso di zuccheri, che possono accumularsi nelle cellule epatiche danneggiandole.

Un esercizio fisico regolare aumenta il consumo calorico evitando che si accumuli un eccesso di lipidi.

 Droga? No grazie

Le droghe sono in genere molto tossiche per il fegato e possono provocargli danni permanenti. Se, poi, vengono associate ad altre sostanze lesive, come l’alcol, possono addirittura risultare letali. Senza contare che l’uso di sostanze stupefacenti per via iniettiva espone (attraverso lo scambio di siringhe) anche al rischio di contrarre l’epatite B e C, così come altri temibili virus, quale l’HIV.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.saperesalute.it/fegato-dieci-regole-per-mantenerlo-in-salute

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)