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Gravidanza e alcol: bere meno di 14 bicchieri a settimana non pregiudica la fertilità

Gravidanza e alcol: bere meno di 14 bicchieri a settimana non pregiudica la fertilità
Gravidanza e alcol. Bere meno di 14 bicchieri, di vino o birra, a settimana non pregiudica la fertilità


Anche se le attuali linee guida statunitensi incoraggiano le donne a smettere di bere mentre cercano di rimanere incinte, un nuovo studio danese suggerisce che la totale rinuncia all’alcol non aumenti le probabilità di concepire. Le donne partecipanti allo studio che bevevano fino a 14 bicchieri a settimana, di vino (120 ml) o birra (330 ml) mostravano la stessa probabilità di rimanere incinte delle astemie.
 
Ellen Mikkelsen, ricercatore senior presso il Dipartimento di Epidemiologia Clinica dell’Università di Aarhus in Danimarca, e colleghi hanno analizzato i dati nazionali dell’indagine raccolti dal 2007 al 2016 relativi a 6.120 donne danesi, di età da 18 a 40 anni, che vivevano rapporti stabili e stavano cercando concepire. Nell’ambito dello studio, alle donne è stato chiesto di prendere in considerazione la loro assunzione di alcol durante il mese precedente e di riferire in media il numero di porzioni di alcol che consumavano ogni settimana.
 
La definizione di “una porzione” variava a seconda del tipo di bevanda: birra (330 ml), vino rosso o bianco (120 mL), vino da dessert (50 ml), e superalcolici (20 ml). I ricercatori hanno anche tenuto conto di fattori di rischio tra cui l’età, la regolarità ciclo mestruale, la frequenza e la tempistica del sesso, l’assunzione di caffeina e l’ultimo metodo di controllo delle nascite. Ma non hanno esaminato le abitudini di alcol dei partner maschili.Alla fine dello studio, 4.210 donne (il 69%) erano rimaste incinte.
 
Il consumo di birra e vino non ha fatto registrare “alcuna differenza apprezzabile” per la fecondabilità – la capacità di rimanere incinte nell’arco di un ciclo mestruale – indipendentemente dal consumo.
 
Fonte: BMJ 2016
 
Linda Thrasybule

http://www.ilfarmacistaonline.it/mobile/articolo.php?articolo_id=43453

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)