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Le dipendenze negli adolescenti, riconoscerle e curarle

Le dipendenze negli adolescenti, riconoscerle e curarle

Droga e alcol: le dipendenze negli adolescenti, riconoscerle e curarle

 

Marijuana, cocaina, ecstasy, superalcolici: come facciamo a capire se nostro figlio si droga? E da genitori, cosa fare? I consigli dell'esperto di OK Giuseppe Valerio Mavilia

L’adolescenza è un periodo a rischio sotto molti punti di vista perché implica la scoperta e il distacco dalla vita alla quale si era abituati da bambini. In questo passaggio verso l’età adulta alcuni ragazzi possono entrare in contatto con sostanze stupefacenti e sviluppare dipendenza. Come capire se il proprio figlio fa uso di droghe? E cosa fare? Abbiamo chiesto consiglio a Giuseppe Valerio Mavilia, psicologo-psicoterapeuta, neuropsicologo, pedagogista.
Specializzato in Psicologia Clinica, è cultore ed esperto in materia di Igiene Mentale e Pedagogia Speciale A presso l’Università degli Studi di Torino (puoi chiedergli un consulto qui). 

Che cosa significa “dipendenza” e quali sono, oggi, le tipologie più frequenti?

Il concetto di dipendenza si è modificato molto negli ultimi anni perché non sottintende più soltanto alla dipendenza da sostanze, ma a un concetto clinico di Personalità Dipendente. L’atteggiamento di dipendenza può riguardare: situazioni, relazioni, comportamenti, abitudini, quindi coinvolgere ambiti molto diversi della vita di un individuo. La dipendenza intesa come disturbo della personalità è inserita così in un quadro di realtà più generale, mentre un tempo era specifica dell’uso di sostanze stupefacenti.
Oggi la dipendenza riguarda anche i comportamenti e le abitudini, come ad esempio accade nel fenomeno dello shopping compulsivo o nelle dipendenze del comportamento alimentare. Ci sono poi le dipendenze di tipo affettivo e relazionale, correlate alle dipendenze da internet IAD o da social network. È bene capire che non è il social network a essere “potente”, ma lo diventa nella misura in cui è presente una vulnerabilità o poca strutturazione nella personalità di chi lo utilizza. Lo stesso si potrebbe dire per gli adolescenti che abusano di droghe o di alcool, dove a differenza del passato, non lo fanno esclusivamente per approvazione sociale o del gruppo, ma all’origine ci sono delle problematiche e delle cause profonde e importanti, per inadeguatezza o vulnerabilità della struttura di personalità. Resta il fatto che anche l’aspetto riferibile al sociale e all’ambiente può contribuire in modo importante e significativo allo sviluppo di una dipendenza.

Qual è stata negli anni l’evoluzione delle sostanze stupefacenti?

Le dipendenze più evidenti e che forse preoccupano di più sono quelle relative all’uso delle sostanze stupefacenti. In questo caso l’adolescente si trova davanti a un panorama di offerta molto vasto. Una volta la sostanza era demonizzata e individuata in maniera molto specifica, adesso è diventata quasi mimetizzabile nella realtà di tutti i giorni o in situazioni a breve termine. La modalità di assunzione è semplice e non così traumatica, come prendere una compressa per il mal di testa o bere del succo di frutta. Non esiste più soltanto la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, ma ci sono sfaccettature e intensità di effetti in cui la chimica ha trovato un largo impiego e sviluppo. Una volta la sostanza principale tra gli allucinogeni era Lsd, mentre oggi esiste tutta una serie di derivati dell’ecstasy e dalle anfetamine, i cui effetti possono essere contenuti sia in situazioni specifiche, sia negli effetti stessi che ricadono nella vita affettiva, comportamentale e sessuale di chi le utilizza. La prevenzione va di pari passo con l’informazione per far conoscere i danni e le conseguenze causati dall’utilizzo, anche saltuario, delle sostanze stupefacenti e dell’alcool.

Come capire se il proprio figlio fa uso di droghe o di alcool?

Accorgersi se un adolescente abusa di sostanze stupefacenti non è sempre facile e immediato, perché le nuove droghe ha effetto anche talvolta molto brevi, contenuti ad esempio in una serata o una uscita e sono vissuti al momento dell’assunzione, durante una festa in discoteca o a un ritrovo tra amici. Il genitore dovrebbe focalizzare l’attenzione e l’osservazione al dopo. Le sostanze stupefacenti in generale provocano una caduta fisica che conduce a spossatezza, stanchezza, bisogno di riposo fuori dal comune, difficoltà a mantenere la concentrazione, irritabilità. A lungo andare si può andare incontro a una vera e propria condizione ansioso/depressiva. Bisogna poi, anche capire se questi segnali si presentano sempre in seguito a occasioni di svago o ricreative.
La cultura dello “sballo” è oggi molto più sottile, ma anche molto più devastante sotto il profilo degli effetti. Lo sballo può avvenire da soli o in piccoli gruppi, anche tra le mura domestiche o in luoghi inaspettati. Queste sostanze provocano danni neurologici e psicologici, intellettivi e comportamentali che possono divenire permanenti e difficili da recuperare.
Un primo passo è cercare di confrontarsi con il proprio figlio, per cercare di smuovere la situazione e per cercare di capire la gravità del problema. Riconoscere e identificare l’esistenza di un comportamento inadeguato e quindi l’ipotesi di un problema è uno dei punti di partenza. Successivamente, ci si può rivolgere a uno specialista delle dipendenze, per iniziare un percorso con la coppia genitoriale che darà delle direttive di comportamento e atteggiamento all’interno della vita famigliare. Poi si valuterà se supportare o meno l’adolescente in un percorso individuale.

Anche l’abuso di alcool è un problema molto diffuso.

Un tempo andare fuori con gli amici a bere qualcosa aveva un aspetto più socializzante, mentre oggi, anche sotto l’influenza di messaggi molto forti, l’uso e l’abuso di alcolici è diventato quasi una sorta di medicazione. Il drink rende tutto più facile, più bello, più approcciabile, più desiderabile e possibile. Anche in questo caso l’osservazione da parte dei genitori è fondamentale per capire “come” sono i ragazzi a casa: se sono alterati, se sono soltanto alticci e se capita ogni volta che escono. Se si riscontra che i limiti sono superati non si può fare finta di niente e chiudere un occhio, ma bisogna affrontare la situazione.

Qual è l’atteggiamento corretto da adottare e come intervenire?

Le dipendenze da sostanze stupefacenti sono diventate più difficili da gestire e da individuare, anche perché la modalità di assunzione è semplificata. Una volta, pensando agli eroinomani, l’assunzione richiedeva un rituale anche piuttosto macabro, invece oggi è sufficiente un’assunzione orale, affiancata dalla bevanda piacevole. Il genitore dovrebbe monitorare l’aspetto di vita dell’adolescente, cercando di capire come si svolgono i momenti di aggregazione, dove si svolgono, e osservare molto il dopo e la capacità di relazionarsi e di creare reti amicali degli adolescenti in contesti semplici e normali, spontanei. A questo proposito il dialogo genitori-figli è sempre alla base di un rapporto aperto ed equilibrato che impedisca all’adolescente di rinchiudersi in se stesso.

(...omissis...)

Eliana Canova

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.ok-salute.it/psiche-e-cervello/droga-alcol-le-dipendenze-negli-adolescenti-riconoscerle-curarle/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)