338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

OMS: le donne in età fertile dovrebbero smettere di bere alcolici

OMS: le donne in età fertile dovrebbero smettere di bere alcolici

Le donne in età fertile dovrebbero smettere di bere alcolici. Lo dice anche l’Oms

 A cura di Metella Ronconi

L’Organizzazione Mondiale della Sanità invita a una maggior consapevolezza dei danni correlati al bere alcolici e ai suoi effetti nelle donne in età fertile

Al momento non si tratta ancora di un documento ufficiale dell’Oms, ma di una prima bozza, ma è bastata comunque a fare nascere accese reazioni. La bozza dice testualmente che i governi devono pensare ad azioni per prevenire l’assunzione di alcolici da parte di bambini, donne in età fertile e incinte e invita anche i Paesi ad aumentare la consapevolezza dei danni correlati all’uso degli alcolici e ai suoi effetti.

Le prime reazioni

Le associazioni che riuniscono le aziende produttrici di alcolici hanno affermato che l’Oms dà indicazioni sessiste e paternaliste. Altre associazioni hanno sottolineato come l’alcol aumenti sì il rischio di malattie, ma per tutti, uomini e donne.

I bambini rischiano già in utero

L’Organizzazione mondiale della sanità ha spiegato nella bozza in questione che gli alcolici possono essere causa primaria o secondaria di numerose malattie. Ma c’è di più. Oltre a creare problemi alla salute mentale di chi beve, aumentano la violenza e abbassano gli indici di produttività.
La raccomandazione a smettere di bere alcolici è rivolta in particolar modo alle donne in età fertile, poiché una delle manifestazioni più drammatiche di danno a persone diverse dai bevitori è l’esposizione prenatale all’alcol e lo sviluppo di disturbi dello spettro alcolico fetale. I bambini esposti all’alcol nell’utero possono sviluppare scarsa crescita, problemi di apprendimento e comportamentali.

https://www.bimbisaniebelli.it/concepimento/le-donne-in-eta-fertile-dovrebbero-smettere-di-bere-alcolici-lo-dice-anche-loms-23067

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)