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Voglio vivere senza di te: Bertorelli racconta il suo alcolismo

Voglio vivere senza di te: Bertorelli racconta il suo alcolismo

Alcolismo: eutanasia della dipendenza con un libro. Il coraggio di Bertorelli

“Confessione di un attore italiano di teatro, cinema e televisione, noto, stimato, premiato, ancora in attività”. Ora ex alcolista

di Patrizio J. Macci

Toni Bertorelli è un volto conosciutissimo nel panorama teatrale, cinematografico e televisivo italiano. La sua biografia occupa sull’enciclopedia on line wikipedia diverse schermate. Ha interpretato decine di personaggi reali e immaginari ma il suo monologo magistrale è il racconto della sua lotta titanica con l’alcol contenuta nel volume “Voglio vivere senza di te” (Iacobelli editore).

Bertorelli ha lavorato con i maggiori registi e calcato il palcoscenico dei più importanti teatri italiani. Alla fine degli anni Novanta ha vinto il premio Ubu. Tra le sue regie teatrali, lavori di Molière, Beckett, Yehoshua, Sheridan. Ha debuttato nel cinema nel 1982 con il film “Stangata napoletana” di Vittorio Caprioli, ma la il suo volto diventa familiare negli anni Novanta con “Morte di un matematico napoletano” e “Pasolini, un delitto italiano” per il quale riceve la Sacher d'oro. Tanti sono i film che ha interpretato fino ad oggi, tra i quali “Il partigiano Johnny”, “Romanzo criminale”, “Il caimano”, “L'ora di religione”. La sua ultima partecipazione televisiva è “The young pope” di Paolo Sorrentino.

La confessione
Parlando delle motivazioni che l’hanno spinto a raccontare la sua esperienza di alcolista: “Confesso che non è stato facile per me decidermi a scrivere questo libro. Ero terrorizzato all’idea di questa confessione di un attore italiano di teatro, cinema e televisione, noto, stimato, premiato, ancora in attività. E a tutt’oggi ancora non so perché l’ho fatto. Per salvare chi sta annegando? Per umiltà? Per amore di me? degli altri? Per amore della Verità? No, non l’ho fatto per amore della verità, l’ho fatto per amore, timor di Dio, cui devo tutto, la mia morte e la mia rinascita, il miracolo della mia resurrezione. Spero che la mia esperienza confessata in questo scritto serva a qualcuno”.
E poi: “Ci si può liberare di una "bestia diabolica che ti sta appollaiata sulla spalla e ti domina, ti ruba la personalità e il carattere e ti trasforma in un automa depravato? Non è facile se quella bestia è l'alcol, e se grazie al bere si riesce a dimenticare gli orrori del passato e le difficoltà del presente, le proprie fragilità e la difficoltà a mettersi in relazione con il mondo”.

La sua storia
Nato alla fine degli anni Quaranta, Toni rivela sin da piccolo una sensibilità particolare che lo rende fragile e insicuro. Ultimo figlio di una famiglia piemontese benestante, rivela sin da ragazzo il suo talento per il palcoscenico e comincia a fare l'attore in compagnie di avanguardia. Si uniosce in matrimonio molto giovane e con la moglie condivide la passione per i "paradisi artificiali". Gli entusiasmi e le soddisfazioni si alternano a depressioni profonde, a liti furiose e violente con la giovane, fragile come lui. L'unica certezza, l'unico rifugio sicuro per Toni è l’alcol ingerito in dosi sempre più massicce.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.affaritaliani.it/roma/alcolismo-eutaniasia-della-dipendenza-con-un-libro-il-coraggio-di-bertorelli-471752.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)