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Aumentano le donne fumatrici: in venti anni +36% del cancro al polmone

Aumentano le donne fumatrici: in venti anni +36% del cancro al polmone

Aumentano le donne fumatrici: in venti anni +36% del cancro al polmone

 

Quasi una donna italiana su quattro (il 23%) è tabagista; non senza conseguenze – ovviamente pessime – sulla salute: per esempio, se tra gli uomini l’incidenza del tumore del polmone è diminuita del 20% fra il 1999 e il 2010, nello stesso arco di tempo è invece aumentata del 36% fra le donne. Un'ombra, pesante, questa, in un quadro che altrimenti può essere guardato con l'ottimismo della ragione.

Oggi in Italia vivono più di un milione e 650 mila donne dopo una diagnosi di tumore mentre nel 2010 erano circa un milione e 430 mila; e le percentuali di sopravvivenza a cinque anni globalmente migliorano in maniera significativa: dal 1990 al 2007 sono aumentate del 10%, passando dal 53% al 63%. E in una delle neoplasie femminili più frequenti, quella del seno, raggiungono l’87%. «I progressi nella lotta contro queste malattie sono stati straordinari» assicura Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom, l'Associazione italiana di oncologia medica, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna. Nel 2015 i tumori hanno colpito 169 mila italiane. Ma, «grazie alla diagnosi precoce salviamo molte vite – sottolinea l'oncologo - e una donna su due guarisce se la malattia è individuata in fase iniziale. Inoltre riusciamo a far sopravvivere le pazienti più a lungo e con una migliore qualità di vita».

I cinque tumori più frequenti nelle donne sono quelli del seno (29%), seguito da colon-retto (13%), polmone (6%), tiroide (5%) e collo dell’utero (5%). Prevenzione primaria seguendo uno stile di vita sano (no al fumo, dunque; poi dieta corretta e attività fisica costante) e screening restano le armi principali, in particolare la mammografia con cadenza biennale (fra i 50 e i 69 anni) per la diagnosi precoce del tumore del seno, il Pap test (fra i 25 e i 64 anni) ogni 36 mesi per il cancro del collo dell’utero, e il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 24 mesi per individuare la neoplasia del colon retto (nelle persone tra i 50 e i 69 anni).

L’adesione agli screening va fortemente implementata e sostenuta, perché, per esempio, nel biennio 2011-2012 solo il 60% delle italiane ha eseguito la mammografia e il 41% il Pap test. «Anche la vaccinazione contro il Papilloma virus umano (Hpv) è uno strumento importante di prevenzione contro una delle neoplasie più frequenti nelle under 50, il tumore del collo dell’utero, che nel 2015 in Italia ha fatto registrare circa 2.100 nuovi casi» sottolinea Stefania Gori, presidente eletto Aiom. Ma nel nostro Paese solo il 70% delle dodicenni aderisce ai programmi di profilassi, quindi tre ragazze su dieci non sono coperte. Tuttavia, purtroppo non sempre è possibile individuare in fase iniziale il tumore.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.healthdesk.it/medicina/aumentano-donne-fumatrici-venti-anni-36-cancro-polmone

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)