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Nuovi strumenti per affrontare le dipendenze patologiche

Nuovi strumenti per affrontare le dipendenze patologiche

ALLENARE LA MEMORIA COME STRUMENTO PER AFFRONTARE LE DIPENDENZE

Relativamente al tema dei comportamenti a rischio Stefano Canali si domanda perché rinunciamo con facilità a certi comportamenti che ci siamo proposti, e che avrebbero benefici e vantaggi per la salute in un futuro prossimo, a favore di altri che comportano un beneficio nell’immediato ma che non sono privi di rischi e conseguenze negative? La risposta in  un articolo sul sito di Psicoattivo.

La ricerca di ricompense immediate, a scapito di benefici futuri, sembra essere connaturata sia negli animali che negli essere umani e probabilmente si tratta di una forma di comportamento adattiva che in epoche arcaiche ha garantito la sopravvivenza di alcuni rispetto ad altri.


“Lo sconto, la svalutazione eccessiva delle ricompense, delle gratificazioni future rispetto a quelle prossime, immediate sembra essere un tratto transnosografico, cioè un elemento comune a diversi disturbi del comportamento caratterizzati da impulsività (Madden e Bickel, 2009), come la dipendenza da sostanze psicoattive, il gioco d’azzardo patologico, i comportamenti bulimici (Ardila et al, 1991; Simon et al, 2002).”
In un ambiente come quello attuale invece certe tendenze e comportamenti portano a correre rischi ancora maggiori, con conseguenze importanti a livello psicologico e fisico, soprattutto se associati alle sostanze psicoattive, la sessualità e il gioco d’azzardo.


La svalutazione del futuro sembra associata al lavoro della memoria, ed in particolare alle informazioni, operazioni e alle strategie messe in atto per mantenere determinati comportamenti che ci siamo proposti.
Per questo alcune ricerche si stanno concentrando in particolare sulla memoria di lavoro (working memory), che risulta essere “(…) un componente fondamentale delle funzioni esecutive, al centro dei processi decisionali, del monitoraggio del comportamento, grazie al quale le azioni finalizzate a conseguire un obiettivo particolare vengono sostenute ed eventualmente rimodulate rispetto a stimoli distraenti e interferenze ambientali (Diamond, 2013).”
Alcuni studi nell’ambito delle dipendenze hanno visto un’ associazione tra memoria di lavoro e miopia per il futuro, tanto che si sta pensando alla “(…)  possibilità di usare varie forme di riabilitazione, allenamento e potenziamento di questa funzione cognitiva per migliorare la capacità di valutare le ricompense future, diminuire lo sconto temporale e così l’impulsività di fronte a ricompense immediate (Bickel et al., 2011).
Il training della memoria di lavoro effettuato con esercizi di richiamo di sequenze di lettere e numeri, o con esercizi di memoria verbale e categorizzazione sembra essere in grado di migliorare questa funzione e di diminuire lo sconto temporale e così aumentare l’autocontrollo.”

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.cesda.net/?p=21374

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)