338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

La codipendenza affettiva: il parere dell'esperto

La codipendenza affettiva: il parere dell'esperto

La codipendenza affettiva: il parere dell’esperto

Uno studio sulle dipendenze affettive: la codipendenza, la strategia di controllo, lo sviluppo della personalità dipendente.

Quando si parla di dipendenze affettive, non bisognerebbe trascurare la codipendenza, che è una situazione psicologica, dove si stabilisce un rapporto non sufficientemente produttivo tra due persone, poiché c'è un attaccamento instabile o malsano.

Viene definita come una situazione o una relazione psicologica in cui una persona è controllata o manipolata da un'altra affetta da una condizione patologica (in genere si tratta di un disturbo narcisistico o una dipendenza da sostanze).

Ho così intervistato lo psicoterapeuta Antonello Viola, psicologo e ipnoterapeuta, che oltre a lavorare in uno studio con sedute presenziali, è attivo anche alla pratica di consulenza e psicoterapia on line. Diventa difficile stabilire se una persona ne è affetta, in quanto il processo avviene gradualmente, ma ci sono delle spie, degli allarmi e soprattutto dei sintomi ben precisi che vedremo insieme.

  Spesso questa condizione comporta la mancanza di considerazione dei propri bisogni, ai quali viene sistematicamente concessa una bassissima priorità, preoccupandosi invece eccessivamente dei bisogni degli altri, ai quali viene attribuita una grandissima importanza.

Dottore, quali individui sono maggiormente predisposti a vivere dei rapporti di codipendenza?

Le relazioni di coppia delle persone con dipendenza affettiva sono frequentemente molto dolorose, poiché queste sono solite scegliere partner che sembrano paradossalmente incapaci di amarle, spesso persone con un alto grado di egoismo, di egocentrismo e narcisismo: tutto ciò costituisce ovviamente un grande paradosso, dal momento che la personalità con dipendenza affettiva cerca, al di sopra di tutto, di essere amata.

Ma il paradosso è spesso prodotto da una scelta impropria della tipologia di partner, la cui determinazione è fortemente condizionata da modelli operativi interni, da schemi mentali inconsci e da una scarsa differenziazione del Sé, la cui eziologia si rifà ai modelli e alle dinamiche relazionali che hanno caratterizzato le prime fasi del ciclo evolutivo.

Gli individui che hanno maggiore probabilità di entrare in un rapporto di codipendenza sono personalità caratterizzate da un prototipo d’attaccamento adulto insicuro, del tipo “preoccupato” e “timoroso”, ovvero modelli d’attaccamento (ove l’attaccamento rappresenta comunque un istinto di base innato, riconducibile all’esigenza fondamentale di stabilire relazioni) caratterizzati da schemi mentali improntati a un elevato livello d’ansia relazionale: statisticamente chi più frequentemente sviluppa una dipendenza affettiva è la donna, ma non dimentichiamo che in ogni caso in qualsiasi dipendenza affettiva vi è un rapporto di collusione, in cui si verifica una complementarietà tra una persona che esibisce un bisogno patologico di dipendere e un’altra che ha bisogno di esercitare il suo controllo e il suo dominio patologico, o in cui si verifica un’interdipendenza patologica, come spesso si verifica nella codipendenza in cui uno dei due è frequentemente affetto da una forma di dipendenza da sostanze o da ludopatia.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://autori.fanpage.it/la-codipendenza-affettiva-il-parere-dell-esperto/
http://autori.fanpage.it/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)