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Il pensiero ossessivo del cibo, disturbi alimentari e rapporto corpo-cibo-peso

Il pensiero ossessivo del cibo, disturbi alimentari e rapporto corpo-cibo-peso

Il pensiero ossessivo del cibo, disturbi alimentari e rapporto corpo-cibo-peso

Mangiare di notte, vomitare, mangiucchiare continuamente, essere sottopeso, oppure mangiare solo un certo tipo di cibi escludendone molti altri e vivere ossessionati da presunte intolleranze. E’ lungo l’elenco dei disturbi dell’alimentazione, non esistono, infatti, solo anoressia e bulimia, ci sono squilibri che spesso hanno una difficile catalogazione, anche nutrirsi in modo troppo corretto (ortoressia) o puntare solo a diete proteiche per chi fa attività sportiva (vigoressia), può alla fine sviluppare un disturbo, diventare una malattia. Sono patologie della nostra epoca dominata in egual misura dal culto del cibo e dal dovere di stare a dieta. Contraddizioni che alterano equilibri, fisici e mentali, rompono schemi, quelli del metabolismo come quelli dell’identità.


Il convegno, presieduto da Barbara Ciccarelli, biologa nutrizionista di ABNC e coordinato dal giornalista Domenico Martelli, ha visto l’intervento di numerosi esperti e addetti ai lavori. Hanno portato il loro saluto Santino Altimari, Presidente della commissione nutrizione ENPAB, Alessio Gravina, Presidente dell’ABNC e Maria Parise Presidente dell’ADAC. È intervenuta, poi, la neuropsichiatra infantile, Angelica Tatiana Curti, con una relazione su “Diagnosi precoce nei DCA”.
La dottoressa Curti ha rilevato che anoressia e bulimia pur rappresentando un esempio tipico di questo tipo di disturbi, fanno parte di un ambito molto più vasto. E ciò configura un vero e proprio disagio sociale, poiché non solo di adolescenti anoressiche ci troviamo a discutere ma anche di bambini o, come detto, di adulti maschi. Questi disturbi, che si possono ritrovare nell’età evolutiva, tra i 15 e i 18 anni, anche se oggi sono riscontrati in bambini di 8-9 anni, che presentano disturbi di rifiuto o difficoltà di deglutire il cibo, sono in alcuni casi un campanello d’allarme di altri disturbi psichiatrici.


Spesso alla base vi sono anche gravi disagi emotivi ed è importante valutare il tempo che intercorre tra la prima sintomatologia e l’insorgere del disturbo accertato per intervenire con buone possibilità di regressione dello stesso.

Disturbi alimentari: il “Bed”

Si segnala tra i DCA anche il Binge Eating Desorder (Bed), che consiste in episodi prolungati di alimentazione incontrollata e senza interventi successivi di eliminazione, come avviene nel caso in altri comportamenti alimentari. Un’altra relazione è stata presentata dalla psicologa Angela Teresa Aristodemo sul tema “Il cibo come nemico: i DCA e i loro enigmi”. La dottoressa Aristodemo ha trattato delle varie forme di DAC e dell’associazione con l’uso e l’abuso di alcolici spesso collegati.
Si è trattato, poi, delle fobie (paura di ingrassare), della percezione distorta del proprio corpo che i pazienti manifestano e degli eventuali eventi traumatici di una perdita (lavoro o propri cari) o abbandoni che possono portare a DCA.


Oltre al già visto casi di BED, sono segnalati anche la  “Bigoressia o Vigoressia” che si manifesta con un’ossessiva attività fisica intensa e un uso incontrollato d’integratori alimentari. Di fronte a tutto questo ci si chiede cosa deve fare il biologo nutrizionista e gli altri specialisti (psichiatra, psicologo, medico di base) che possono essere coinvolti. La risposta va trovata nella prevenzione e nell’ascolto attento delle problematiche del paziente, senza dimentica che molto spesso i contributi della famiglia spesso sono fondamentali per la soluzione dei disturbi.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.quicosenza.it/news/magazine/nutrimenti/87979-pensiero-ossessivo-del-cibo

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)