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Junk food: cibi che creano dipendenza

Junk food: cibi che creano dipendenza

Cibi che… creano dipendenza

 

A tutti (o quasi) è piuttosto familiare (o perlomeno nota) la percezione di non sapersi controllare dinanzi alla vista di un cibo particolarmente stuzzicante; nonostante ciò, la notizia che patatine fritte, hamburger e altri peccati di gola non propriamente sani, per usare un eufemismo, possano innescare vera e propria dipendenza psico-fisica (oltre a rappresentare una minaccia per la linea e la salute), beh, forse risulta un po’ scottante.

Dovremmo sapere che il consumo perpetrato nel tempo di una vasta schiera di alimenti dallo scarso valore nutrizionale – per l’appunto definiti cibo spazzatura o all’inglese junk food – può indurre modifiche nel comportamento alimentare mediate dal rilascio di particolari ormoni e dall’attivazione di specifici circuiti cerebrali.

Gustare cibi ad alto contenuto di sale, grassi o zuccheri è associato ad un maggiore funzionamento di aree del cervello regolate dalla dopamina, neurotrasmettitore rilasciato in corso di attività piacevoli e che fanno stare bene: l’organismo conserva memoria di ciò, per cui tendiamo naturalmente a ricercare e a ripetere quei comportamenti che ci hanno fatto sentire gratificati e coccolati.

 

Il problema insorge quando la volontà non riesce più ad avere padronanza degli impulsi: non a caso, è stato coniato il termine di food-addiction, che ben mette in evidenza l’analogia biologica con altre forme di dipendenza.

Conoscenza e consapevolezza sono i presupposti vincolanti per poter gestire al meglio situazioni di questo tipo: sono numerosi i cibi che possono dare adito a dipendenza, ma non bisogna spaventarsi. Attenzione a tavola, attività fisica e vita ricca di interessi possono aiutare a interrompere ogni circolo vizioso.

 

Hamburger: quando si pensa al junk food, solitamente è lui il primo incriminato. In realtà, non necessariamente hamburger è sinonimo di cibo poco salutare (un panino composto da ingredienti semplici, freschi e selezionati, con tanto di verdure, può rivelarsi una bella sorpresa), ma l’hamburger per eccellenza è quello strafarcito con formaggio, salse, bacon e carni bisunte. Un tripudio di grassi e sale che può aprire la strada a eccesso di peso e ricerca sfrenata di gratificazione sensoriale.

 

Cioccolato: degustare un quadretto di cioccolato può rappresentare un’innocua e confortante parentesi di relax. Nel cacao, tra l’altro, sono racchiuse molecole benefiche e protettive: il problema, però, subentra quando sfuggono di mano le quantità e, soprattutto, quando l’oggetto dei nostri desideri non è costituito dalla barretta fondente al 90% (difficile mangiarne più di pochi grammi!), ma da tavolette più ricche di zuccheri e grassi che di cacao stesso.

 

Patatine: la tentazione in persona. Quando si inizia a sgranocchiarne una, è finita: un intero pacchetto potrebbe non bastare! La dipendenza da patatine è indotta da un mix tanto geniale quanto letale di sapori esasperatamente forzati (con moltissimo sale, pensiamo che una porzione da 25 g – la classica busta piccola, per intenderci – può coprire anche oltre il 7% del nostro fabbisogno giornaliero di sodio) e da una consistenza croccante particolarmente gradita al nostro palato.

 

Gelato: forse solo nei periodi più freddi dell’anno possiamo sentirci liberi dal suo fascinoso richiamo, anche se molti temerari amano consumare il gelato in ogni stagione e occasione. Il consumo saltuario di un gelato – ovviamente non c’è bisogno di sottolineare che dovrebbe essere prediletto quello realizzato con frutta fresca – non è da demonizzare, ma anche in questo caso dolcezza e cremosità possono divenire un rimedio ad ogni bisogno emotivo.

 

Bibite gassate: queste bevande incarnano alla perfezione il concetto di junk food. Sono altamente palatabili e non forniscono alcun nutriente utile, se non zucchero, zucchero e ancora zucchero. Una lattina di bibita zuccherata e gassata (quella standard da 330 ml) può fornire ben 35 g di zucchero, l’equivalente di 7 bustine da bar (eh già, a pensarci è davvero impressionante).

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://blog.edoapp.it/cibi-che-creano-dipendenza/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)