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La droga riguarda il 75% delle attività illegali in Italia

La droga riguarda il 75% delle attività illegali in Italia

La droga è il 75% delle attività illegali, ma ne parliamo sempre meno

Marco Perduca

Il Ministro Fontana ha finalmente presentato la "sua" Relazione annuale al Parlamento (dati del 2017) relativa al fenomeno delle "droghe" in Italia. In 223 pagine il documento descrive quali e quante sostanze siano presenti in Italia con dovizia particolare aggregando dati elaborati anche da istituti non direttamente gestiti dal Governo. Il volume era stato stampate a giugno, nel rispetto della legge, ma reso noto dopo tre mesi probabilmente perché poco in linea con la visione di "tolleranza zero" che caratterizza il Ministro Fontana anche nei suoi interessi internazionali.

Anche quest'anno le cifre del Governo dimostrano che, malgrado l'aumentare del controllo e l'aumento degli arresti, la presenza degli stupefacenti si consolida come abituale per gli italiani - tra l'altro un'abitudine non necessariamente "problematica" e che interessa tanto gli adolescenti quanto i cinquantenni. A fronte di tutto ciò, suonano come particolarmente stonati gli allarmi per inesistenti nuove pericolosità (un'overdose in estate per "eroina sintetica"), o massicci investimenti per prevenire il consumo o "tutelare" giovani e famiglie, dimostrano come risorse umane e finanziarie debbano esser dedicate non tanto, o non solo, alla repressione del traffico internazionale, ma per informare su un consumo consapevole e non prevedere il carcere come sbocco per la mera detenzione delle sostanze illecite, specie se si tratta di cannabis.

Secondo la Relazione, se paragonato ai dati del 2016, il mercato delle sostanze illegali italiano rappresenta il 75% di tutte le attività illegali, pari allo 0,9% del PIL, per un valore complessivo di 14,4 miliardi di euro, in aumento dell'1% rispetto all'anno precedente. Tra queste il 40% riguarda la cocaina (un milione di consumatori) il 28% la cannabis (6,2 milioni di persone) mentre decisamente meno sono i consumatori di eroina (circa 285 mila) e 590 mila quelli di altre sostanze chimiche (ecstasy, LSD, amfetamine).

Questo significativo aumento del giro d'affari viene registrato a fronte dell'8% in più delle operazioni anti-droga delle forze dell'ordine e un incremento del 60% di sequestri - il 95% cannabinoidi, il 4% cocaina e il restante 1% di tutte le altre sostanze.

Come già denunciato dal Nono Libro Bianco, si registra anche l'aumento di persone denunciate per violazioni della legge sulle droghe: nel 2017 son state 35.190. Il 71% di questi è in carcere, il 28% in libertà mentre l'1% è irreperibile, il dato molto preoccupante è che il 4% dei coinvolti è minorenne! La maggior parte delle denunce per violazioni della legge sulle droghe riguarda la cocaina.

Aumenta anche il carico sulla giustizia penale con 81.665 procedimenti (che hanno coinvolto 166.301 persone) per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti come da art. 73 DPR n. 309/1990. In crescita inoltre anche le segnalazioni ai prefetti, 38.614 persone, di cui 93% maschi e il 73% con meno di 30 anni. Il 79% delle segnalazioni ha riguardato la detenzione di cannabis per uso personale. Al 31 dicembre 2017, erano in carcere circa 19.000 persone per reati connessi agli stupefacenti, di cui il 39% non italiani straniera. La tendenza non è cambiata nella prima metà del 2018.

Di tutto questo occorre che il Parlamento discuta, dopotutto la Relazione è indirizzata alle Camere, e che quanto prima il Governo convochi la VI Conferenza nazionale per un confronto franco sulle reali dimensioni del fenomeno per come chiaramente e laicamente presentate dal Dipartimento per le politiche antidroga al fine di valutare dell'efficacia delle leggi e la reale utilità delle politiche.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.huffingtonpost.it/marco-perduca/la-droga-e-il-75-delle-attivita-illegali-ma-ne-parliamo-sempre-meno_a_23544901/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)