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Azzardo e giovani: un’allarmante relazione «virtuale»

Azzardo e giovani: un’allarmante relazione «virtuale»

Azzardo e giovani: un’allarmante relazione «virtuale»

Se mamma o papà giocano, quasi 2 ragazzi su 3 (il 64%) giocheranno mentre solo il 9% dei figli senza genitori giocatori inizierà con scommesse e gioco d'azzardo

Il gioco d'azzardo quando diventa patologico è un problema molto serio. Qualcuno è arrivato a definirlo l'eroina del nuovo millennio.
Parole forti, forse troppo, visto che difficilmente tra tutti coloro che assumono oppiacei ci sono molti consumatori in grado di riuscire a farne un uso controllato mentre, per fortuna sono tanti i giocatori e gli scommettitori che riescono a rimanere nei parametri del cosiddetto gioco responsabile.
Di certo comunque il fenomeno è da monitorare costantemente, in particolare per quanto riguarda le giovani generazioni.
 
E così scopriamo dagli ultimi dati dell'Osservatorio «Young Millennials Monitor - Giovani e Gioco d’Azzardo» di Nomisma-Unipol in collaborazione con Università di Bologna che il numero di giocatori tra i 14 e i 19 anni è in leggero calo passando dal 54% al 49%, dunque sotto la fatidica soglia della metà della popolazione di questa fascia d'età.
Scopriamo inoltre che i giovani del centro sono quelli che giocano di più (54%) seguiti a distanza ravvicinata da quelli del sud (53%) mentre la percentuale si ferma al 44% per quelli del nord.
Il dato comunque più impressionante che emerge dall'osservatorio è che la relazione virtuale tra azzardo e giovani sarà molto più facile se in famiglia i ragazzi hanno già giocatori.
 
Se mamma o papà giocano, quasi 2 ragazzi su 3 (il 64%) giocheranno mentre solo il 9% dei figli senza genitori giocatori inizierà con scommesse e gioco d'azzardo.
Oltre all'educazione, fondamentale, bisogna anche trovare le giuste soluzioni per fare in modo tale che i minorenni non arrivino a giocare d'azzardo o scommettere.
Tutte le sale da gioco e tutti i siti online legali prevedono il divieto assoluto per i minori di 18 anni di giocare con procedere volte a riconoscere la maggiore età di chi decide di giocare.
Dovranno dunque essere i genitori a prevedere una serie di misure per non far giocare i propri figli che vanno dall'inserimento di una password per accedere al proprio device a strumenti più sofisticati come software che lasciano utilizzare computer e smartphone ma negando l'accesso a determinate categorie di portali.
 


(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link https://www.ladigetto.it/permalink/66386.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)