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Spagna, campagna contro il binge drinking: "Que debemos hacer con el alcohol?"

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II vizio del bere contro il piacere del vino
di Raffaella D'Antuono
Il binge drinking conquista anche l'Europa mediterranea. Una novità a dir poco inaspettata, visto che fino a qualche anno fa si trattava di

un fenomeno inversamente proporzionale ai gradi centigradi di un determinato paese. Insomma, in quelli del Nord era una consuetudine, negli altri un'eccezione. A sorpresa, invece, anche nelle nazioni dalla nobile tradizione vinicola, la pratica di alzare il gomito a stomaco vuoto fino a perdere conoscenza è sempre più diffusa. È il caso dell'Italia e della Spagna.
Nel Bel paese, infatti, secondo la sesta indagine Doxa, effettuata in collaborazione con l'Osservatorio Permanente sui giovani e l' alcol,

ben il 20,4% dei giovani maschi tra i 13 e i 24 anni ammette di aver ceduto al fascino di questa esperienza, contro l'8,6% delle ragazze.

Mentre i dati spagnoli sono ancora più preoccupanti. La percentuale sfiora il 30% per il sesso forte e il 17,4% tra le giovani nella fascia

di età 15-24 anni. Numero che hanno indotto un'istituzione privata come la Fundación de Ayuda contra la Drogadicción (FAD) a lanciare la

settimana scorsa una campagna di sensibilizzazione sociale dal titolo " Que debemos hacer con el alcohol? " (che dobbiamo fare con l'

alcol?). L'iniziativa prevede, oltre a due spot pubblicitari di 30 secondi ciascuno, un vero e proprio sondaggio sul sito

www.quedebemoshacerconelalcohol.com che mira a raccogliere le risposte della gioventù iberica alla domanda -guida del progetto FAD.
Rimane da capire fino a che punto l'investimento della FAD sia utile ad arginare un fenomeno che non conosce crisi. La sensazione è che

rischia di rimanere un gesto di buona volontà, ma per certi versi inutile se non affiancato da una strategia di prevenzione capillare.
In Italia, invece, negli ultimi anni vi sono state molte iniziative sia da parte di un ente privato come l'Osservatorio permanente sui

giovani e l'alcol, che su input dell' Osservatorio fumo alcol e droga, che fa capo all'Istituto Superiore di Sanità, che hanno efficacemente

coinvolto numerosi ragazzi, genitori, insegnanti, gestori di locali notturni e discoteche. Tuttavia sul versante legislativo, purtroppo, si

continua a privilegiare l'aspetto sanzionatorio, piuttosto che la responsabilizzazione del singolo. Senza contare gli effetti negativi dell'

informazione pubblicitaria che, per ovvi motivi di interesse, lancia messaggi rassicuranti e falsamente innocui rispetto all'uso di bevande

alcoliche.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)