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News di Alcologia

Abruzzo: in crescita il fenomeno del binge drinking

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L'ultima moda, si beve solo per ubriacarsi

C'è un altro settore in cui l'Abruzzo si esprime con valori sopra la media: è il settore che riguarda il consumo di alcol. I

dati Istat, illustrati all'Istituto superiore di Sanità (Iss) a Roma in occasione dell'Alcohol prevention day, evidenziano

come in Abruzzo tra il 2009 e il 2010, sia cresciuto in particolare il fenomeno del «bere per ubriacarsi» («binge drinking»)

passato dall'8,4 % al 12,6%. I dati vengono ripresi dalla sezione regionale della Società italiana di Alcologia (Sia) in

occasione del mese della Prevenzione alcologica per sollecitare «adeguate strategie di contrasto» all'uso rischioso e dannoso

di alcol. «La Regione Abruzzo non sembra farsi carico di queste problematiche, né sembra prospettarsi alcuna articolata

programmazione politica volta a contrastare con efficacia questo fenomeno, in applicazione della normativa regionale e

nazionale limitandosi ad aderire a progetti nazionali più sul piano formale che di riscontri pratici» scrivono i coordinatori

Sia Splendora Rapini (Pescara), Camilla Di Peppe (Chieti) e Fernando Fantini (Lanciano e Vasto).
L'Abruzzo, insieme a Molise, Basilicata, Sardegna e Toscana, è una delle regioni con valori sopra la media di abuso alcolico;

il consumo ha avuto un incremento a macchia di leopardo.
I dati nazionali indicano che il 65,7% della popolazione di età superiore agli 11 anni consuma alcolici e che sono

soprattutto i giovani, e maggiormente le donne, a consumarlo fuori pasto. Molto alto è anche il numero dei ricoveri

ospedalieri per condizioni totalmente attribuibili all'alcol, tra cui spiccano la cirrosi per gli anziani e le intossicazioni

alcoliche per i minori di 14 anni.
Il Sia regionale riassume alcune criticità in Abruzzo: «Nella regione sono attivi solo due Servizi di alcologia, per di più

con carenze di organico e strutturali, contro gli almeno sei previsti; ad Avezzano, Sert e Servizio di alcologia coincidono,

avendo lo stesso responsabile; attività alcologiche sono dovute ad iniziative di singoli operatori, come nel Sert di Vasto;

il servizio di alcologia-area Pescara è a rischio concreto di smantellamento a breve termine per carenza di personale».
I responsabili provinciali della società italiana di alcologia inoltre denunciano che non esiste a livello regionale alcuna

struttura residenziale di riabilitazione alcologica e che lo stesso gruppo regionale alcol non è convocato da oltre un anno.

«Certo», fanno notare, «nessuno mette in dubbio l'attuale situazione di crisi, ma considerato l'enorme e quotidiano impatto

negativo dell'alcol sulle comunità, è importante che ai vari livelli decisionali si faccia ogni sforzo per garantire, quanto

meno e in prima istanza la funzionalità dei servizi».