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Adolescenti e smartphone: l'infulenza dell'esempio degli adulti

Adolescenti e smartphone: l'infulenza dell'esempio degli adulti

Preoccupa la dipendenza tra adolescenti e smartphone. Ma se invece fossero gli adulti a non riuscire più a farne a meno?

La società in cui viviamo oggi è iperconnessa, non conosce più il valore del tempo. La nostra routine quotidiana è sempre più frenetica e, fermarsi, diventa sempre più complicato. Quando è stata l’ultima volta che ci siamo goduti un tramonto? O semplicemente una cena in famiglia? Ovviamente, si intende senza la tecnologia di mezzo. Se abbiamo avuto la fortuna di passeggiare al calar del sole, sicuramente non ci siamo fatti scappare la possibilità di scattare una foto e condividerla sui social, per coinvolgere anche tutti i nostri “amici” virtuali. Ma perché? Non era sufficiente vivere il momento con la persona vicina a noi?

La tecnologia è entrata a fare parte della vita di tutti, ormai, indistintamente. Molto spesso noi adulti accusiamo i nostri figli di passare troppo tempo davanti allo schermo, ma invece noi che esempio stiamo dando loro? Secondo una ricerca condotta dalla nostra associazione, sono sempre meno gli scambi che avvengono all’interno delle mura domestiche tra genitori e figli. Siamo sicuri che dipenda esclusivamente dai più giovani? Ovviamente, no! Si tratta di incoerenza digitale, non sono più solo i ragazzi ma bensì anche gli adulti a non riuscire a disconnettersi. Molto spesso, di fronte a una richiesta di attenzione da parte dei figli, la loro prima risposta è “Un attimo”. Apparentemente loro hanno solo rimandato l’attenzione verso il proprio figlio ma ai suoi occhi sta ricevendo un insegnamento (sicuramente non voluto) da cui lui trarrà esempio. La tecnologia ha avuto la priorità di fronte a una richiesta. La vita online è stata giudicata più importante rispetto alla vita vera. Ma è giusto far passare questo messaggio? Sicuramente no.

Per noi adulti l’utilizzo della tecnologia è meno naturale rispetto alle nuove generazioni, per questo abbiamo bisogno di un maggior utilizzo prima di poterci sentire padroni di questo strumento. Se i ragazzi riescono a fare più cose contemporaneamente, magari in modo approssimativo ma le fanno, i grandi quando sono concentrati sui loro schermi, difficilmente prestano attenzione ad altro. I ragazzi sono nativi digitali, mentre gli adulti sono emigrati digitali e in alcuni casi tardivi digitali, perché non riescono a integrarsi con le nuove tecnologie. Questo atteggiamento fa sentire i figli non considerati. Dobbiamo essere noi i primi a dar loro il buon esempio, attraverso un uso limitato e corretto della tecnologia. Magari concedendosi un detox tecnologico, stabilendo insieme al resto della famiglia alcuni momenti della giornata in cui abbandonare la tecnologia, seguendo delle regole condivise.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.huffingtonpost.it/entry/preoccupa-la-dipendenza-tra-adolescenti-e-smartphone-ma-se-invece-fossero-gli-adulti-a-non-riuscire-piu-a-farne-a-meno_it_5f3cf014c5b6d8a917401ead


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)