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Alcol e giovani: il Binge Drinking

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Alcol e giovani: il Binge Drinking

Il “binge drinking”, ovvero l'assunzione di 5 o più bevande alcoliche velocemente e tutte d'un fiato, è purtroppo una realtà emergente che sta diventando una vera e propria moda tra i giovani
La dose di alcol ingerita è molto superiore rispetto a quella che l’organismo umano può sopportare e smaltire e quindi si cade quasi immediatamente in uno stato di ubriachezza.

Secondo un indagine Istat pubblicata lo scorso 11 Aprile, sono più di 8 milioni in Italia le persone che adottano un comportamento a rischio nel consumo di alcol, e oltre 4 milioni coloro che abusano di “binge drinking”, tra cui è in aumento la percentuale di giovani, anche minorenni, per i quali l’OMS raccomanda l’astensione totale dalle bevande alcoliche.

Il Direttore dell’Osservatorio Alcol CNESPS, che ha elaborato i dati dell’indagine Istat, ha affermato quanto segue: “Quella dei luoghi e dei momenti di aggregazione giovanile è una dimensione caratterizzata dall’uso dell’alcol come principale sostanza psicoattiva, disinibente, lubrificante ed euforizzante, salvo divenire depressiva quando si affrontano gli effetti di quantità pur minime che l’organismo di un adolescente non può fisiologicamente affrontare”.

Il Codacons, per combattere questo fenomeno, chiede la sospensione della licenza degli esercizi che vendono bevande alcoliche ai minori di 16 anni, come previsto dalla legge, oltre ad una grande campagna d’informazione nelle scuole per far conoscere i gravi rischi a cui vanno incontro i giovani con il consumo di alcol.

L’abuso di alcol è stato riscontrato maggiormente nei giovani di età compresa tra gli 11 anni e i 25 anni: purtroppo “sballarsi” con bevande alcoliche è diventata una vera e propria moda dappertutto: in concerti, serate in discoteca, ma anche in normali pomeriggi con gli amici.

La ricerca coordinata dal professor Tony Park, sostiene che l’alcol altera l’apparato cerebrale in modo permanente e che i giovani che oggi alzano il gomito facilmente, da adulti saranno più soggetti a soffrire di ansia, stress e depressione.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)