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Alcolismo: 4 milioni di giovani praticano il Binge drinking

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Alcolismo, 4 milioni di giovani praticano il "Binge drinking"

Sono 4 milioni i ragazzi, mediamente diciottenni, che sono dediti al "binge drinking" - la bevuta pesante e con diversi alcolici in un'unica

occasione - e sono le ragazze a superare la media nazionale. Un milione e 400mila sarebbero invece i giovani italiani a rischio di consumo

problematico di alcol. Sono alcuni dei dati illustrati da Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol Cnesps dell'Istituto

superiore di sanità, nel corso del convegno "Alcol e giovani: dalla ricerca alla promozione della salute", promosso dall'Osservatorio sanità

e salute. Scafato ha sottolineato come negli anni sia aumentata la disponibilità di alcol per i giovani e come sia cresciuta esponenzialmente

la spesa per la pubblicità di prodotti alcolici: da 169 milioni di euro del 2007 a 307 milioni del 2010. Sul web, inoltre, si e' registrata

una crescita del marketing per gli alcolici del 40%. Il direttore dell'Osservatorio ha tenuto a ricordare come sia fondamentale studiare le

abitudini di uso della rete da parte dei giovani, le loro convinzioni e le mode per rendere più efficaci le azioni di prevenzione e

l'informazione rivolta ai ragazzi. Secondo i dati Istat diffusi nel corso del convegno, la quota di consumatori di bevande alcoliche nel 2010

si e' attestata intorno al 65,7%, in diminuzione rispetto all'anno precedente. Se la percentuale di bevitori quotidiani e' scesa al 26,3%, è

cresciuta tuttavia quella di consumatori occasionali. Tra i giovani e i giovani adulti, inoltre, si registra la tendenza al consolidamento di

abitudini nord europee per quanto riguarda il consumo di alcol, con un 38% di consumatori fuori dai pasti. Spiegando le ripercussioni sulla

salute, prima di tutto sul cervello, dell'abuso di alcol e dell'uso di sostanze stupefacenti, il capo del Dipartimento politiche antidroga,

Giovanni Serpelloni, ha ricordato la pericolosità dell'assunzione combinata di alcol e droghe, come la cannabis. "In questo caso -ha

proseguito- la somma di uno più uno non fa due ma quattro, perché si innesca un meccanismo di moltiplicazione degli effetti nocivi". Il

sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Politiche antidroga, Carlo Giovanardi, ha ricordato il faticoso percorso per

tradurre in norme e leggi i messaggi diffusi attraverso le campagne informative volte a rendere i ragazzi consapevoli dei rischi

rappresentati dall'abuso di alcol e dall'uso di droghe. A proposito delle convinzioni diffuse tra i giovani e dell'efficacia delle campagne

informative, il senatore del Pd Ignazio Marino ha sostenuto l'importanza di implementare l'utilizzo di personaggi noti, come le rockstar, che

hanno un'elevata credibilità presso i ragazzi e vengono quindi ascoltati e seguiti. Elencando le possibili misure di prevenzione del consumo

di alcol e dell'incidentalità stradale correlata, Marino ha sostenuto che sarebbe utile dotare tutte le automobili del dispositivo, inventato

dall'Università di Ferrara, che rileva il tasso alcolemico del guidatore (anche se non e' lui ad accendere l'auto) e blocca il motore nel

caso in cui il tasso sia superiore a quello consentito. "Nonostante esista un ostacolo alla diffusione di questo dispositivo - ha spiegato il

senatore - perché sarebbe necessaria una normativa europea, l'Italia potrebbe risolvere il problema introducendone l'utilizzo come norma

comportamentale, come e' stato fatto per i giubbetti fluorescenti".

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)