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Binge drinking, ovvero bere per sballarsi: un inquadramento del fenomeno

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Binge drinking: aumentano i giovani che bevono solo per sballarsi


Sempre più giovani e giovanissimi a rischio alcolismo, cresce fortemente il consumo di alcol fuori pasto tra i quattordicenni e nella fascia 18-24 anni è ampiamente diffuso il fenomeno del binge drinking, ovvero il consumo in rapida successione di bevande alcoliche al fine di procurarsi l'ebbrezza. Non fa certo eccezione il Piemonte dove il binge drinking riguarda soprattutto le donne (57,4%).


Quello dell'abuso di alcolici è il risvolto di cui meno si discute quando si parla di movida. Eppure il quadro offerto dalle più recenti statistiche elaborate dall'Istat e dall'Osservatorio nazionale alcol Cneps dell'Istituto superiore della sanità per il 2011 è impietoso.


Nel 2011 il 66,9% dei quattordicenni ha consumato almeno una bevanda alcolica nell'anno. Dato stabile se parametrato al 2010 e addirittura in calo rispetto a dieci anni fa. Questo non autorizza tuttavia a sottovalutare il problema che sta assumendo soprattutto sulla fascia più giovane della popolazione effetti dirompenti e talora preoccupanti.


Se è vero infatti che decresce il numero di consumatori giornalieri di bevande alcoliche dal 2001 al 2011 (- 18,4%, tra le donne - 25,7%) è altrettanto vero che aumenta il numero di coloro che dichiarano di bere alcolici fuori dai pasti - erano il 24,9% nel 2001, sono il 27,7% nel 2011) e di chi ne consuma occasionalmente (37,1% nel 2001, 40,3% nel 2011).


A preoccupare però è soprattutto l'incremento nella fascia di età compresa fra i 14 e i 17 anni.
La percentuale è infatti passata dal 15,5% di dieci anni fa al 18,8% del 2011, e nulla autorizza a pensare che queste cifre diminuiranno nei prossimi anni.


Un mutamento si è prodotto anche nel tipo di bevande consumate. Cala il numero di consumatori di vino e birra, cresce quello dei consumatori di aperitivi alcolici, superalcolici e amari.


Nel 2011 il 65% della popolazione over 11 ha consumato almeno una bevanda alcolica.
Beve vino il 53,3%, birra il 46,2% e aperitivi alcolici, amari e liquori il 40,6%, beve vino tutti i giorni il 23,6% e birra il 4,5%.


Complessivamente, il numero di italiani interessati da comportamenti a rischio nel consumo di alcol è di 8 milioni e 179 mila persone. Quota in diminuzione rispetto al 2010. Le fasce più a rischio sono quelle over 65 e 11-17 anni, con una preponderanza del rischio per gli uomini.


Il fenomeno del binge drinking riguarda il 15,1% dei giovani di età compresa fra gli 11 e i 17 anni
(21,8% maschi, 7,9% femmine). I comportamenti a rischio, fra gli 11 e i 15 anni riguardano l'11,9% dei ragazzi e delle ragazze.


Le statistiche evidenziano poi un rischio maggiore (31,9 %) a carico di chi frequenta abitualmente discoteche, concerti e spettacoli sportivi.


Campanello d'allarme anche per il Piemonte. Nella nostra regione sono a rischio alcolismo il 29% degli uomini e il 9% delle donne. Queste ultime sono interessate soprattutto dal binge drinking (4,9%). I piemontesi bevono quindi più alcol dei connazionali (la media nazionale è del 25,1% uomini, 7,1% per le donne).


Un fenomeno che non va certo sottovalutato e per capirlo meglio basta guardare ai dati sulle conseguenze del consumo sregolato di alcol. Si stima infatti che ogni anno in Italia 17mila persone muoiano a causa di malattie legate al consumo di alcol o per incidenti causati da persone in stato di ebbrezza, con un costo sociale complessivo del 3,5% del Pil. In tempi di crisi forse conviene rifletterci.

 

Alessandro Porro


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)