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Binge drinking: pericolosa moda dei giovanissimi

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Binge drinking: un fenomeno in crescita tra i giovanissimi


Lo chiamano binge drinking, un termine che può apparire trendy e molto alla moda se non indicasse un'abitudine estremamente pericolosa molto in voga tra i giovanissimi.


In cosa consiste? Nel bere superalcolici fuori pasto uno dietro l'altro, possibilmente a stomaco vuoto, per ubriacarsi il più in fretta possibile. Il fenomeno è preoccupante e conferma i dati relativi al consumo di alcol negli ultimi anni: nove milioni di italiani sono a rischio, è aumentato del 10% il numero di ricoveri ospedalieri per patologie alcol correlate e in Italia l'incidenza della mortalità legata all'abuso di alcolici supera la media europea, ciò nonostante si sia assistito - tra il 2007 e il 2008 - ad un calo della mortalità pari al 12%.


Ma il fattore più preoccupante riguarda i giovanissimi, soprattutto le ragazze: secondo quanto emerso dall'ultima relazione al Parlamento su alcol e problemi correlati, la percentuale di ragazze tra i 14 e i 17 anni che beve alcolici fuori pasto è salita al 14,6%, raddoppiando rispetto a 15 anni fa e, in generale, il 17% dei teenager italiani beve con il puro scopo di ubriacarsi.


Basti pensare che l'alcol uccide più di qualsiasi altra sostanza e che solo il 2,1% dei ragazzi fa uso di ecstasy, l'1,9% di cocaina e il 9,4% di hashish e marijuana. Il quadro ha tinte fosche e spesso è difficile individuare comportamenti a rischio correlati al consumo di alcol in questi ragazzi, che a casa e durante i pasti bevono solo acqua e quando escono con gli amici, invece, buttano giù grandi quantità di alcolici in un breve arco di tempo.


Una tendenza sempre più vicina al (non esemplare) modello nordeuropeo e sempre più lontana da quello mediterraneo, che considera un bicchiere di vino a tavola un toccasana per il sistema cardiovascolare. Come arginare il fenomeno?

Il ministro della Salute Renato Balduzzi ricorda che sono già in atto politiche per contrastare l'abuso di alcol tra i giovanissimi ma è necessario implementare e rafforzare soprattutto "gli interventi di prevenzione e un attento monitoraggio che guidi verso l'adozione delle politiche più adeguate".

I dati relativi al consumo giovanile di alcolici sono preoccupanti, precisa il ministro, che annuncia di aver intenzione di "approfondire il ruolo delle agenzie educative e della scuola nel contrasto del consumo smodato di alcol".

 


I giovani usano spesso l'alcol come una sostanza che dà piacere e che aiuta a trascorrere una serata con gli altri eliminando le inibizioni e le resistenze psicologiche alla propria espressione fisica e verbale.


L'alcol ha, per gli effetti descritti, le proprietà di una droga. Il suo consumo interferisce con il normale sviluppo cognitivo ed emotivo degli adolescenti ed è legato ad una serie di disordini psichiatrici nonché al fenomeno della delinquenza giovanile.


Inoltre, coloro che iniziano a bere prima dei 15 anni hanno un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcol-dipendenza in età adulta. Il fenomeno del binge drinking è correlato non solo a situazioni di disagio relazionale, ma molto frequentemente alla semplice noia, alla mancanza di alternative.


I medici, i pediatri ed anche gli operatori scolastici, possono svolgere un ruolo fondamentale nel prevenire i danni alcol-correlati; è comunque insostituibile il ruolo che gioca la famiglia nel contrastare l'adozione di modelli di consumo di alcol.


Dott.ssa Monica Caddeo
Medico di Medicina Generale


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)