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Binge drinking sotto accusa

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Binge drinking sotto accusa

Il binge drinking, cioè bere per sballarsi, si combatte soltanto informando, aumentando un tasso che nulla ha a che vedere con l'alcolemia, e

molto con la consapevolezza di sé, dei propri limiti e di cosa significhi bere bene e moderatamente. Dallo sportello dei diritti di Lecce,

guidato da Giovanni D'Agata, arriva la proposta di introdurre l'obbligo di indicare, sulle etichette delle bevande analcoliche ed eccitanti

come la Red Bull - usate per preparare i long drink - i loro possibili effetti su coloro che ingeriscono dell'alcool.
Avviene già in Francia. Qui in Salento, "non c'è pub, discoteca o luogo di ritrovo di giovani - denuncia D'Agata - dove non si assista a vere

e proprie maratone di bevute di queste bevande. L'alto tasso di caffeina contenuto negli energy drink provoca all'individuo già sotto effetto

di alcol, un'apparente sensazione di sobrietà che può condurlo a compiere azioni impegnative, senza rendersi conto che le proprie capacità di reazione e valutazione sono inevitabilmente alterate".
Essendo impossibile vietare la vendita di tali prodotti - lo ribadiamo, tutti legali - e quindi proibire i mix tra alcol e energy drink, "è

assolutamente necessario e improrogabile che sia introdotto per legge l'obbligo d'indicare sulle lattine ed etichette di questi prodotti

alcuni avvertimenti". Ad esempio, di non miscelare con l'alcol, di non somministrare alle donne incinte o a persone che hanno avuto attacchi

cardiaci.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)