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Buffalo's Research Institute on Addictions: energy drink e alcol, aumentano i comportamenti sessuali a rischio

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Energy drink e alcol, aumentano i comportamenti sessuali a rischio

Negli ultimi dieci anni, l’uso di bevande energetiche contenenti caffeina e mescolate all’alcol è diventato molto comune nei contesti ricreativi frequentati da giovani. Ma numerosi studi hanno dimostrato che l’associazione di tali sostanze risulta fortemente correlata a comportamenti a rischio, molto più dell’uso esclusivo di alcol. Questo perché l’azione della caffeina, mescolata ad alcolici, rende difficile valutare il proprio livello di ubriachezza, favorendo quindi l’intossicazione alcolica. L’indagine condotta dalla Buffalo's Research Institute on Addictions (RIA), ha esaminato la relazione tra uso di energy drink/alcol e comportamenti a rischio, in particolare rapporti sessuali a rischio. Infatti, oltre all’intossicazione alcolica, alla guida in stato di ebbrezza e al coinvolgimento in risse, l’uso di alcol e bevande energetiche aumenterebbe anche la probabilità di comportamenti sessuali a rischio che potrebbero portare ad abuso, gravidanze indesiderate, infezioni per malattie sessualmente trasmissibili. Lo studio ha coinvolto circa 700 studenti universitari (età media 20 anni), di cui il 66% aveva meno di 21 anni, l’età legale per consumare alcolici negli USA. Sono stati valutati tre tipologie di comportamento a rischio: con partner occasionale, in stato di ebbrezza e senza l’uso del preservativo. Circa uno studente su tre ha riferito l’uso di ED e alcol nell’ultimo mese (29,3%), mentre gli episodi di ubriacatura erano considerevolmente più comuni, il 69,6% ne riferiva alcuni e il 51,2% tre e più nel mese precedente all’indagine. Il 45% degli studenti ha dichiarato di aver avuto un partner occasionale nell’ultimo rapporto più recente e circa il 25% era ubriaco in quell’occasione, mentre il 43,6% non aveva utilizzato il preservativo. Le donne avevano comportamenti più prudenti rispetto agli uomini in tutte le variabili esaminate, ad esclusione dei rapporti non protetti (52,5% vs 35,3%).

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)