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Drogati di like e followers: gli adolescenti e la loro nuova dipendenza

Drogati di like e followers: gli adolescenti e la loro nuova dipendenza

Drogati di like e followers. gli adolescenti e la loro nuova dipendenza

C'è dipendenza e dipendenza. Alcool, fumo, droga, videodipendenze e ludopatia le conosciamo già bene. Ma poi ce n'è un'altra, relativamente nuova e piuttosto sottovalutata, la dipendenza 2.0 potremmo definirla: quella dai like sui social network. 
 
A primo acchito può far sorridere, ma la questione non è leggera come potrebbe apparire all'inizio, soprattutto per la fragile e delicata fascia degli adolescenti. Perché quando una fotografia pubblicata su Instagram, il nuovo social partorito dalla feconda mente di Mark Zuckerberg, Mr Facebook, e dai suoi collaboratori, tutto basato sugli scatti e sui selfie, riceve meno mi piace di quella postata da un qualsiasi amichetto, ecco che si scatena la gelosia, il malumore e il disaccordo all'interno del gruppo di amici, della compagnia, come sono soliti dire i nostri ragazzi al giorno d'oggi, adoperando un termine che gradiamo molto poco, data la sua discrepanza con il concetto espresso e la sua provenienza da quel gergo militare che apprezzeremmo venisse utilizzato sempre meno nella vita quotidiana, come primo passo per una rieducazione in chiave pacifista ed anti - bellica, ma non divaghiamo. 
 
Si può addirittura arrivare a litigare tra amici dunque, e non per i capricci amorosi di un ragazzino o di una ragazzina, né per un vestito o un paio di scarpe reputato dal gruppo più o meno bello - disaccordi banali eppure all'ordine del giorno tra giovani teenager - bensì per una maggiore popolarità sui social, i quali, ancora una volta, si dimostrano la cartina al tornasole del successo nella complicata vita adolescenziale. 
 
L'Osservatorio nazionale sull'adolescenza ha effettuato una ricerca su questo tema, la quale ben ci racconta questo fenomeno: il numero di mi piace e commenti positivi ricevuti dai post sui social, Instagram come Facebook come Snapchat, influenzerebbe di un non trascurabile 55% l'autostima dei ragazzi di età compresa tra 13 e 19 anni. Essi sarebbero condizionati in maniera sensibile anche dal numero totale di amici virtuali raggiunto, dal momento che più sono e più si è riconosciuti, nella vita sulla rete così come in quella reale. Chi si trova in questa fascia d'età oppure, come chi scrive, non ne è uscito da troppo tempo, non avrà difficoltà a trovarsi d'accordo con questi risultati. Più preoccupante è poi l'altro dato emerso da questa ricerca, il quale ci dice che la così definita, con un termine calzante e preciso, dipendenza da notifica, si svilupperebbe ben prima della soglia dell'età adolescenziale, già alle scuole secondarie di primo grado - le vecchie medie - attorno agli 11 anni. Se, infatti, in questa tenera, età il ragazzo si reputasse poco considerato online o ricevesse commenti negativi, egli si sminuirebbe, tendendo ad una autoesclusione anche dal gruppo dei suoi coetanei nella vita reale, vivendo molto male un periodo della vita nel quale, invece, gli amici sono importantissimi. 
 
La direttrice dell'Osservatorio nazionale Maura Manca, psicoterapeuta, raggiunta dai microfoni de La Stampa, ha così commentato il risultato dell'indagine: "Il problema è in crescita, molto più del bullismo o del cyber - bullismo. I giovanissimi di oggi non vivono senza Internet, Non c'è da stupirsi più di tanto se i giudizi ricevuti via Facebook o Instagram diventano sempre più importanti per molti di loro." E se la società giovanile si trova a questo punto la responsabilità principale è, come molto spesso accade, degli adulti che abitano sotto il loro stesso tetto, i genitori, sovente i primi a restare agganciati senza limiti al proprio cellulare.
 
Avviene così che il like agisca come una vera e propria droga, qualcosa da procurarsi per goderne quando si riceve. "La caccia al mi piace è collegata ad un discorso di approvazione personale. Per i giovani utenti del web il like non va al post che hanno pubblicato ma a loro stessi e al proprio modo di essere." Aggiunge la dottoressa Manca. Gli adolescenti, più o meno consciamente, badano al contatore degli amici e dei follower per misurare la propria importanza e popolarità. Avere una larga cerchia di contatti collegati significa essere molto apprezzati nel mondo dei teens, nel caso contrario, invece, la loro autostima si affossa.
 
(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.diggita.it/story.php?title=Drogati_di_like_e_followers-_gli_adolescenti_e_la_loro_nuova_dipendenza

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)