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Energy drink e alcol: l'accoppiata non vincente

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Energy drink e alcol: l'accoppiata non vincente

di Cristina Caruso

Il mercato degli Energy Drink è esploso negli ultimi anni, grazie anche a strategie di marketing aggressive e attraenti rivolte soprattutto agli adolescenti e ai giovani. E così, il 31% dei giovani e il 34-51% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni li consuma periodicamente. Tali bevande energetiche contengono sostanze eccitanti come la caffeina, il guaranà (guaranina, simile alla caffeina), taurina (un aminoacido) e zuccheri o derivati.


In genere, l'ingrediente principale è la caffeina, in quantità pari a 80-141 mg corrispondenti a 5 tazzine o 2 lattine di caffè. Gli effetti che tali bevande hanno sui consumatori hanno catturato l'attenzione dei ricercatori, in particolare per quando riguarda l'interazione con l'alcol. L'alcol mescolato agli Energy Drink (AMED) è diventato sempre più diffuso tra adolescenti e studenti universitari, fino ad avere ben il 56% di popolarità ed è venduto spesso sotto forma di cocktail servito al bar (ad esempio, Red Bull e vodka).


In primo luogo, gli AMED antagonizzano in parte l'effetto sedativo dell'alcol; in secondo luogo, riducono la sensibilità allo stato d'intossicazione, giacché non ci si rende conto dello stato di ebbrezza effettivo; e in terzo luogo, la ridotta sensazione di ebbrezza induce a consumare ancora più alcolici e quindi a ridurre ulteriormente le capacità neurocognitive. L'assunzione degli AMED si è dimostrata direttamente correlata con un aumento dei rischi legati all'eccesso di alcool. Uno studio che ha coinvolto 802 gestori di bar, ha mostrato come chi beveva AMED aveva in media un tasso alcolemico superiore di 0.08 g/% rispetto ai 2.99 (odds ratio) di chi beveva alcol senza caffeina.


Gli studenti che hanno consumato gli AMED avevano avuto maggiori esperienze negative conseguenti agli eccessi dell'alcol, oltre ad un rischio circa doppio di subire o commettere violenze sessuali, incidenti stradali o di richiedere cure mediche. Lo studio lascia aperta la possibilità che chi sceglie di bere gli AMED è intrinsecamente più incline a comportamenti a rischio, e quindi il rapporto tra l'assunzione degli AMED e il rischio potrebbe essere falsa: è possibile che i tratti di personalità, quali l'impulsività e la ricerca di sensazioni forti, siano legati ai comportamenti pericolosi e non il consumo di AMED. La maggior parte degli studi sperimentali ha dimostrato che gli AMED rallentano la riduzione dei tempi di reazione, delle abilità psicomotorie e dell'incapacità alla guida. Pertanto, la caffeina ha permesso a individui moderatamente intossicati di reagire, seppur con prestazioni scarse, quasi come chi non avesse bevuto. La caffeina antagonizza gli effetti dell'alcol sulle reazioni, ma non sul controllo inibitorio, di conseguenza aumentano i comportamenti a rischio.


La commercializzazione degli AMED per promuovere la convinzione che riduce gli effetti sedativi dell'alcol è fuorviante. Nel 2008, in risposta alla diffusione degli AMED e ai successivi problemi di salute pubblica, 13 procuratori generali dello Stato e un avvocato, nella città di San Francisco, hanno negoziato transazioni mediante le quali due produttori nazionali hanno accettato di eliminare la caffeina e tutti gli altri stimolanti dai loro prodotti. Nel 2010, la Food and Drug Administration (FDA) ha inviato lettere di avvertimento a 7 produttori di premiscelate bevande alcoliche contenenti caffeina, per bloccarne la produzione e la vendita. I Centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione hanno pubblicato una scheda dei pericoli legati agli AMED.


Nel 2012, quando numerosi studenti sono stati curati per un consumo eccessivo di Four Loco, un premiscelato ad alto contenuto di alcol delle bevande, in diversi Stati vietati ne è stata vietata la vendita. Queste iniziative possono aumentare la consapevolezza pubblica. Allo stato attuale delle cose: marche di bevande energetiche continuano a proliferare; il pubblico ha bisogno d'informazioni; i responsabili politici dovrebbero sensibilizzare i produttori di bevande energetiche verso la salute psico-sociale. Nel frattempo, è probabile che i giovani continueranno a bere alcool miscelato alla caffeina. Per il momento, la ricerca continua.
Fonte: http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1487124


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)