338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Energy drink mortali: aritmia per un giovane studente

Energy drink mortali: aritmia per un giovane studente

 

Energy drink mortali: aritmia per un giovane studente

 

 

Lo studente si è concesso troppi drink a base di caffeina e si è sentito male mentre era a scuola, nel Sud Carolina. Oltre a problemi di comportamento e alterazione delle capacità cognitive negli adolescenti che fanno uso di bevande energetiche.

Un allarme lanciato cinque anni fa dal Dipartimento politiche antidroga parlava chiaro: molti giovani italiani arrivano ad assumere anche tra gli 8 e 15 drink in una serata, immettendo nel fisico una quantita’ di caffeina che puo’ arrivare fino a 1500 mg e che se unita contemporaneamente ad alcol, anfetamina, cocaina o cannabis puo’ dare luogo ad un “mix” estremamente dannoso per la salute potendo provocare la comparsa di crisi cardiache (aritmie maligne sopraventricolari) e crisi epilettiche.

Con la caffeina non si scherza e stavolta purtroppo a farne le spese è stato un ragazzino di 16 anni. Nel 2012 un parere del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute giunse alla stessa conclusione: il consumo eccessivo di energy drink non e’ “scevro da rischi per la salute umana“.

Ma non c’è solo la caffeina tra gli ingredienti che preoccupano gli scienziati.

Se sono chiari i rischi di queste bevande, meno lo è la consapevolezza tra i giovani. Il 57% degli studenti, stando a un recente studio dell’Universita’ di Messina, consuma regolarmente queste bevande. Il tutto in appena due ore.

I pediatri dell’American Academy of Pediatrics (AAP) mettono quindi in guardia adolescenti e genitori riguardo i rischi che i più giovani corrono nel consumare energy drink: la maggior parte delle bevande in commercio presentano, concludono i medici, dosi di caffeina pari a tre tazze di caffè e zucchero per un equivalente di 14 cucchiaini. Il coroner che si è occupato della disamina del cadavere, Gary Watts, spinge proprio sulla velocità d’assunzione della bevanda come causa dell’infarto, dicendo che probabilmente il ragazzo si è affrettato a berla per entrare in tempo a lezione: “La stessa quantità ingerita un altro giorno non avrebbe causato nulla”, spiega il medico legale al ‘Indipendent’.

Le bevande energetiche sono bevande contenenti caffeina, pubblicizzate come prodotti in grado di rafforzare il sistema immunitario, migliorare le prestazioni e stimolare o mandare “su di giri”. Le bevande energetiche, alcune delle quali contengono alcol, vengono talvolta mescolate con bevande alcoliche. Questa rassegna raccoglie le informazioni disponibili sul contenuto delle bevande energetiche, illustrando i benefìci e i rischi del loro consumo da parte degli adolescenti.

Gli adolescenti hanno familiarità con le bevande energetiche e, negli ultimi 2 anni, la consapevolezza di medici, genitori e legislatori a tale riguardo è aumentata grazie ai mezzi di comunicazione. Nel 2010 nove studenti universitari dello stato di Washington furono ricoverati in ospedale e uno di loro rischiò la morte per un problema medico che fu attribuito al consumo di una bevanda alcolica al gusto di frutta contenente caffeina. Un mese prima erano stati ricoverati in ospedale 23 studenti di un campus universitario del New Jersey, anche in quel caso, secondo quanto riportato, per essersi intossicati bevendo il medesimo prodotto. In seguito a quegli episodi i due campus bandirono la bevanda alcolica caffeinata in questione.

Poco dopo Rob McKenna, Attorney General dello stato di Washington, rifletteva: “È tempo di porre fine alla vendita di bevande alcoliche energetiche. Questi prodotti sono venduti ai ragazzini grazie al fatto che il gusto di frutta maschera quello dell’alcol e contengono livelli di stimolanti così alti che la gente non ha idea dei loro reali effetti inebrianti”. La Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato un’importante avvertenza, rivolta ad almeno un produttore, esprimendo riserve sulla sicurezza del combinare alcol e caffeina nel medesimo prodotto. La messa al bando delle bevande alcoliche caffeinate sarebbe un importante primo passo, ma è probabilmente poco efficace per controllare l’abitudine di mischiare le bevande energetiche con l’alcol, che nelle feste dei campus universitari (e molto probabilmente della scuola secondaria) è una pratica consolidata. Se i pericoli dell’uso di alcol nell’adolescenza sono ben descritti nella letteratura medica, anche la sicurezza delle bevande energetiche è un argomento molto dibattuto, nonché oggetto di questa rassegna.

Marketing e pubblicità

Le bevande energetiche furono commercializzate per la prima volta alla fine degli anni 80. Oggi il mercato di queste bevande energetiche frutta oltre 5 miliardi di dollari l’anno. Solo nel 2006, quando il prodotto più venduto rappresentava quasi il 49% del fatturato, furono introdotti sul mercato statunitense oltre 200 nuovi marchi.

Il mercato americano delle bevande energetiche è cresciuto e ha raggiunto le attuali dimensioni, concentrandosi principalmente sugli adolescenti. Secondo i dati di un’importante azienda di ricerche di mercato, il consumo di bevande energetiche tra gli adolescenti è aumentato del 16% dal 2003 al 2008 e il 35% degli adolescenti consuma regolarmente questi prodotti. In uno studio sul consumo di bevande energetiche da parte degli studenti universitari, il 50% riferiva di consumarne almeno da una a quattro al mese.

 Le ragioni di tale consumo erano la carenza di sonno, il bisogno di energia e il desiderio di fare miscele con alcol. Una bevanda energetica sarebbe stata sufficiente per soddisfare quasi completamente le necessità dei consumatori; spesso, tuttavia, chi mescolava le bevande energetiche con alcol ne consumava tre o più. Quasi uno studente su tre riportava episodi settimanali di “picchi di energia seguiti da spossatezza” con cefalee e palpitazioni.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.salutenews.org/2017/05/18/energy-drink-mortali-aritmia-per-un-giovane-studente/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)