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Lo sballo degli adolescenti tra nuove droghe e vecchi rischi: fotografia di un’emergenza sociale

Lo sballo degli adolescenti tra nuove droghe e vecchi rischi: fotografia di un’emergenza sociale

 

Lo sballo degli adolescenti tra nuove droghe e vecchi rischi. Fotografia di un’emergenza sociale

Si può morire a sedici anni per una dose di droga chimica procurata da un coetaneo. Dobbiamo aspettare l’esito degli accertamenti ma potrebbe essere successo a Genova alla giovanissima Adele; non in discoteca, ma in una serata fra amici.

Cosa succede, e a cosa bisogna stare attenti? Cosa possono fare i genitori, gli insegnanti? Per Riccardo Gatti, psichiatra, esperto di patologie della dipendenza, “continuiamo a concentrarci sul singolo episodio ma non vogliamo vedere il tutto”, e questo è il vero pericolo.

La diffusione – «Vediamo il singolo caso eclatante, ma non vediamo per esempio che ogni anno un grande Pronto Soccorso di Milano riceve un migliaio di casi di persone che arrivano in emergenza. Sette Pronto Soccorso, significa migliaia di casi l’anno in una sola città, e parliamo di persone di tutte le età, anche giovani, anche minorenni. Però non ne parla nessuno mentre si parla del singolo caso che arriva in prima pagina. E non si tratta solo di droghe illegali” dice Gatti.

 

La dipendenza – «Una delle sostanze più coinvolte in queste situazioni che portano anche alla morte, è l’alcool. Captati dal fascino esoterico delle nuove droghe ci dimentichiamo che la droga più pericolosa e più diffusa l’abbiamo in casa e che situazioni insidiose capitano anche a chi non soffre di una dipendenza patologica. Inoltre difficilmente chi tende ad abusare di una sostanza, legale o illegale, abusa solo di quella e questo aggrava anche molte situazioni di semplice consumo», ricorda Gatti. Di alcune droghe, legali o illegali si può diventare dipendenti: non si riesce a farne a meno. Ma esistono dipendenze patologiche che possono riguardare anche comportamenti, il gioco patologico, ad esempio, ma anche il sesso, il nostro rapporto con la Rete, gli acquisti, l’attività sportiva ecc. Quindi, in tema di dipendenze, «attenzione a non dare la colpa solo al puro effetto delle sostanze. Questo alimenta l’idea che in fondo qualunque cosa assumiamo per alterarci, basta prenderla con responsabilità per tenere tutto sotto controllo (come recitano gli slogan commerciali: “bevi responsabilmente”, o “gioca responsabilmente”). È vero solo in piccola parte. L’effetto di una sostanza dipende dalle sue proprietà intrinseche, dalle condizioni d’uso, ma anche dalla reazione del nostro fisico, che può cambiare nel tempo, e non è prevedibile, dal significato che le attribuiamo, dal gruppo sociale di cui facciamo parte, dalla nostra cultura e non, semplicemente, dalla nostra scelta consapevole e dal senso di ‘responsabilità’ nell’assumerla».

Le nuove droghe – Il panorama», spiega Gatti, è vastissimo e in continua mutazione. «Alcune sostanze di origine naturale sono diffuse in determinati gruppi etnici, altre in gruppi settari che in quella sostanza si riconoscono. Molte non sono per nulla nuove: hanno una storia in civiltà o religioni che le hanno usate in un passato remoto, ma in modo completamente diverso dall’attuale. Ci sono funghi “magici” che agiscono a livello dei recettori della serotonina. Provocano alterazione, a volte allucinazioni, ma anche tachicardia e nausea. C’è l’ayahuasca delle foreste amazzoniche oggi rivisitata anche da gruppi locali. O il kratom, derivato da una pianta che ha azione simile a quella di altri stupefacenti che viene riscoperta anche per possibili proprietà terapeutiche, tutte da dimostrare. Lo stramonio, detto l’erba del diavolo. Il chat o qat che arriva dal Corno d’Africa che, se perde freschezza, perde anche il potere stimolante. L’elenco potrebbe continuare. L’orizzonte si ampia ancora di più con le droghe sintetiche. Anche se tendono a mimare gli effetti sedativi, stimolanti, empatogeni o allucinogeni di altre sostanze naturali, sono in realtà nuovi prodotti di cui non sempre conosciamo a pieno l’azione a breve ed a lungo termine. Hanno nomi complessi ma, soprattutto, chi le compra nemmeno è sicuro del loro reale contenuto. Tra le altre ci sono gli oppioidi di sintesi: impiegati utilmente per la terapia del dolore vengono anche preparati clandestinamente e usati per alterarsi come con l’eroina; negli Stati Uniti stanno provocando una vera strage. Le possibilità di overdose sono alte ed aumentano con alcune preparazioni clandestine, ancora più potenti e pericolose dei normali farmaci che lentamente stanno diffondendosi anche in Europa. Ci sono sostanze note da tempo, come l’LSD, l’acido lisergico e i farmaci anestetici come la ketamina che ha effetti dissociativi, ma anche sostanze nuove come i cannabinoidi sintetici che dieci anni fa non erano conosciuti, ed hanno effetti molto più forti della cannabis, in alcuni casi mortali; Spice o K2, vi risparmiamo i nomi tecnici, somigliano all’erba e a volte vengono mescolati con la cannabis normale per avere un effetto più “importante”. Ci sono i Catinoni, le Piperazine … ecc. ecc. Sono solo esempi in un panorama vastissimo. Però è un errore concentrarsi sull’allarme delle ‘nuove droghe’».

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.iodonna.it/attualita/in-primo-piano/2017/08/02/lo-sballo-degli-adolescenti-tra-nuove-droghe-e-vecchi-rischi-fotografia-di-unemergenza-sociale/?refresh_ce-cp

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)