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Università di Chicago: studio clinico sui fattori che predispongono al binge drinking

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Binge drinking, dimmi come bevi e ti dirò chi sei
fonte: Archives of General Psychiatry
L'eccessivo consumo di alcol negli Stati Uniti sta diventando un grave problema di salute pubblica nazionale. Nonostante i

numerosi studi pubblicati sull'argomento, non è ancora chiaro perché alcuni individui consumino eccessive quantità di alcol

mentre altri non lo fanno. A tal proposito, è stato ipotizzato che, sia l'elevato consumo che il basso consumo, possa

dipendere dalla curva alcolemica, ovvero dai livelli di concentrazione di alcol nell'organismo. Per questo specifico studio,

condotto da un gruppo di studiosi provenienti dall'Università di Chicago, sono stati presi in esame due gruppi di consumatori

di età compresa tra i 21 e i 35 anni. Un primo gruppo identificato come forte consumatore di alcol ad alto rischio sociale

propenso alla pratica del "binge drinking" (N=104), e un secondo gruppo di consumatori considerato "moderato" (N=86).I

partecipanti, che hanno preso parte al "Chicago Social Drinking Project" e che sono stati reclutati attraverso annunci sui

social media locali, sui siti internet e tramite operazioni di volantinaggio, sono stati sottoposti ad interviste specifiche

atte a valutare i modelli di consumo individuale di alcol negli ultimi 3-6 mesi. In seguito sono state condotte 570 sessioni

di laboratorio nelle quali è stata misurata la variazione del tasso alcolico attraverso il test dell'aria espirata e valutata

la risposta individuale all'assunzione di alcol del tipo stimolante o sedativa prodotta dalla sostanza. I risultati hanno

evidenziato che il consumo di alcol produce, a livello individuale, delle risposte stimolanti e gratificanti e poco sedative

nei forti consumatori, mentre i consumatori moderati, sperimentano una maggiore risposta sedante in seguito ad assunzione di

alcol tra coloro che appartengono alla prima categoria di consumatori, un aumento degli effetti stimolanti a discapito di

quelli sedanti, ha mostrato un aumento della frequenza del "binge drinking" dopo due anni dal primo esperimento di

laboratorio. Pertanto gli studiosi si propongono di rivedere le attuali teorie sul ruolo delle risposte individuali sul

consumo di alcol.
King C.K., De Wit H., McNamara P.J., et al, Rewarding, Stimulant, and Sedative Alcohol Responses and Relationship to Future

Binge Drinking, Arch Gen Psychiatry, April 2011, Vol 68 (No. 4).