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Università di Pittsburgh: secondo un recente studio esiste un legame tra bulimia, anoressia e uso costante dei canali social

Università di Pittsburgh: secondo un recente studio esiste un legame tra bulimia, anoressia e uso costante dei canali social
 

Social media e disordini alimentari correlati?

Secondo un recente studio esiste un legame tra bulimia, anoressia e uso costante dei canali social

 
Non si sa se è nato prima l’uovo o la gallina, ma alcuni studiosi hanno rilevato che la correlazione c’è: parliamo di social media e disordini alimentari, dove l’uso dei primi sarebbe direttamente proporzionale all’insorgere dei secondi. 
 
I ricercatori dell’Università di Pittsburgh  hanno evidenziato come i giovani che passano più tempo davanti a Facebook, Instagram, Twitter etc siano più inclini a vivere con disagio il loro corpo, e di conseguenza più a rischio per quanto riguarda disordini alimentari come anoressia e bulimia. Non si sa tuttavia se i social media contribuiscano direttamente a queste problematiche, o se, viceversa, chi è propenso a soffrirne si avvicini con più frequenza ai canali social. La loro condizione, che nel secondo caso sarebbe preesistente, li indurrebbe a cercare più frequentemente una sorta di ‘comunità’.
 
Come si è giunti a questa correlazione? I ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine hanno selezionato 1765 giovani tra i 19 e i 32 anni – statunitensi, uomini e donne, di ogni razza e reddito - e hanno posto loro una serie di domande riguardo 11 dei più noti social media: Facebook, YouTube, Twitter, Instagram, Linkedin, Google Plus, Pinterest, Snapchat, Tumblr, Reddit e Vine. Terminato il primo questionario, è stato sottoposto ai soggetti un secondo le cui modalità sono utilizzate in ambito medico per individuare disturbi alimentari o rischi legati ad essi. Confrontando le risposte si è giunti alla conclusione che chi utilizza i social media con più frequenza corre dalle 2,2 alle 2,6 volte in più il rischio di sviluppare disturbi legati al cibo e alla percezione del proprio corpo. 
 

D’altronde se da tempo è aperta la diatriba su quanto i media e le immagini che trasmettono possano influenzare le persone e una percezione stereotipata della realtà, con i social ci troviamo di fronte ad un mix di canali di comunicazione a cui si aggiunge la possibilità di interagire e quindi propagare tali stereotipie.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.stile.it/people/articolo/art/social-media-e-disordini-alimentari-correlati-id-22776/

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)