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University of Kentucky: binge drinking e danni cerebrali

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BINGE DRINKING E DANNI CEREBRALI

Una sola breve esperienza di binge-alcol può dare inizio a un effetto cascata di danni cerebrali.
E’ noto che l’assunzione cronica di grandi quantità di alcol ha effetti negativi sulla salute: problemi cardiaci, epatici, disturbi cognitivi e danni cerebrali e che l’entità del danno dipende in larga misura dal modo in cui vengono consumati gli alcolici.
Il binge drinking, in particolare, se avviene almeno una volta al mese in età adulta aumenta significativamente il rischio di sviluppare demenza nel corso della vita; tuttavia ancora poco si sa su quale sia la soglia precisa oltre la quale si hanno effetti dannosi per l’organismo.
Uno studio condotto alla University of Kentucky e pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research, suggerisce però che questa soglia potrebbe essere ancora più bassa di quanto si possa immaginare.

Nel corso dello studio un gruppo di ratti è stato sottoposto all’assunzione di alcol per un periodo di 1 o 2 giorni a intervalli regolari di otto ore; il loro tessuto cerebrale è stato poi esaminato 2 o 7 giorni dopo la dieta alcolica.
I risultati indicano che le cellule gliali che sono cellule di varia forma e funzione, non direttamente coinvolte nei processi di trasmissione degli impulsi nervosi, ma che costituiscono un sostegno strutturale ai neuroni, assicurando loro nutrimento, protezione dalle lesioni, e svolgendo altri compiti fisiologici quali l’isolamento elettrico degli assoni reagiscono ai danni cerebrali esprimendo diverse proteine che in condizioni di salute non vengono espresse, una delle quali è la vimentina; l’espressione della vimentina era evidente a occhio nudo in molti tessuti cerebrali esposti all’alcol per un periodo minimo di 24 ore.
I ratti avevano livelli di alcol nel sangue che erano più di quattro volte il limite di guida legale, che per essere raggiunto negli esseri umani richiederebbe di bere 12 lattine di birra, un paio di bottiglie di vino, o la metà di un quinto di whisky. Purtroppo, i self-report sull’assunzione di alcolici e i dati relativi al livello di alcol nel sangue di strutture di pronto soccorso confermano che questo livello di consumo è comune nei pazienti con disturbi da abuso di alcolici.
La Vimentina sembra essere un buon marcatore di attivazione gliale che mostra che un giorno di binge drinking può causare danni cerebrali che persistono e addirittura crescono dopo una settimana di astinenza.
Tuttavia l’assenza di palese deterioramento neuronale suggerisce che un singolo, breve e intenso binge probabilmente non si traduca in cambiamenti funzionali e / o deficit cognitivi, ma poiché gli alcolisti hanno binges multipli per tutta la vita, è importante considerare che ogni binge successivo al primo provoca un certo livello di danni al cervello.
Quindi, teoricamente, più binge provocano un effetto cumulativo negativo a livello cognitivo, comportamentale, e strutturale.
In conclusione, dice Nixon, autore principale dello studio, il messaggio forte che questi dati ci inviano è che anche una sola breve esperienza di binge-alcol – che è simile a quello che spesso molti fanno durante le vacanze o nei fine settimana – può dare inizio a un effetto cascata di danni cerebrali


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)