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University of Missouri: pensiero positivo per battere il binge drinking

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Pensiero positivo per battere il binge drinking

Gli studenti sarebbero più propensi ad accogliere messaggi positivi contro il binge drinking. Lo sostiene uno studio realizzato dall'

Università del Missouri negli Stati Uniti.
Secondo quanto riportato in una nota dell'Università americana i messaggi divulgati dalle agenzie per la salute pubblica focalizzano quasi

sempre l'attenzione sugli svantaggi derivanti dall'abuso di alcolici mentre la strategia vincente, stando allo studio, sarebbe quella di

optare per messaggi che puntino il faro sui benefici derivanti dall'astensione al bere.
Una strategia comunicativa che spieghi i vantaggi derivanti dal non bere, ad esempio una migliore qualità dei rapporti interpersonali e delle

relazioni sociali, risulterebbe infatti più efficace al fine di ridurre i comportamenti a rischio nei confronti dell'alcol.
Joonghwa Lee, uno dei firmatari dello studio, ha individuato quattro aree che sono influenzate dalla pratica del binge drinking e che

interessano gli studenti: le relazioni, i risultati accademici, la salute e la sicurezza.
I partecipanti allo studio ricevevano sia un messaggio sui benefici sia uno sugli svantaggi derivanti dal binge drinking per ognuna delle

quattro aree. Ne è emerso che la risposta dei partecipanti era nettamente maggiore ai messaggi positivi che parlavano del miglioramento dei rapporti sociali dati dall'evitamento del binge drinking. Anche i messaggi relativi al successo scolastico legato al non bere erano molto

apprezzati, seguiti da quelli inerenti il miglioramento delle condizioni di salute. Dopo aver effettuato un monitoraggio del web Joonghwa Lee

ha spiegato che "di messaggi di questo tipo ce ne sono pochi disponibili". L'invito dei ricercatori quindi è volto a studiare campagne di

prevenzione contro il binge drinking più efficaci rispetto al target che si vogliono colpire e quindi, nel caso degli studenti universitari,

che facciano leva sui vantaggi derivanti dal non bere.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)