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News di Alcologia

Codeina: usi propri ed impropri

Codeina: usi propri ed impropri

Codeina: Usi propri ed impropri

Una celebre frase di Paracelso “Nulla è di per sé veleno, tutto è di per sé veleno, è la dose che fa il veleno” ci porta a riflettere sulla capillare distinzione tra farmaco e droga. Potremmo cominciare con il dire che con il termine “droga” in farmacologia, si intende una sostanza chimica o naturale utilizzata per curare, prevenire o diagnosticare una malattia. Nel gergo comune, invece, sostituisce spesso la definizione di sostanza stupefacente ovvero una sostanza in grado di modificare le funzioni cerebrali provocando alterazioni della percezione, dell’umore, della coscienza o del comportamento.  Alcuni medicinali, poiché attivi sul SNC, hanno la capacità di indurre uno stato mentale alterato. L’utilizzo di questi farmaci, è alquanto ricorrente nei giovani spinti dalla ricerca dello sballo totale e dalla illusoria convinzione che essendo dei medicinali sono del tutto sicuri rispetto ad altre sostanze illegali. L’uso non medico di farmaci da prescrizione può configurarsi come drug misuse (utilizzo a scopo ricreativo, per divertimento) o diversion drug abuse (quando il medicinale viene ottenuto per vie illecite o illegali). Attualmente i farmaci più usati a scopo ricreativo dai giovani in Italia sono la Codeina, lo Xanax e più recentemente l’Oxycontin. La percezione di un forte senso di sedazione accompagnato da effetti euforizzanti, distrae i ragazzi dalla consapevolezza di sviluppare dipendenza che assume le caratteristiche vere e proprie di malattia mentale. È inoltre opportuno riflettere su quanto l’abuso non medico di farmaci in età evolutiva possa compromettere il delicato processo di sviluppo cerebrale.

Meccanismo d’azione degli analgesici oppioidi

Gli oppioidi rappresentano il fondamento della terapia analgesica da migliaia di anni. La morfina, derivato naturale del papavero da oppio, esercita i suoi effetti mimando l’azione dei peptidi oppioidi endogeni. Questa classe di farmaci, è indicata con il termine di “pain killer” perché sono prescritti per il trattamento del dolore da moderato a severo causato da patologie di grave entità. Le principali indicazioni terapeutiche degli oppioidi sono anestesia, analgesia, e trattamento della tosse mediante un’azione diretta sul centro della tosse localizzato a livello bulbare. L’effetto farmacologico degli oppioidi dipende dall’interazione con i recettori accoppiati a proteina G conosciuti come µ, ĸ e δ. L’interazione della morfina e della maggior parte degli altri oppioidi con i recettori di tipo µ influenza molti sistemi fisiologici. L’effetto principale è la depressione del SNC che si manifesta con l’analgesia ed euforia influenzando l’umore e i comportamenti gratificanti. Gli oppioidi alterano la funzione respiratoria provocando depressione respiratoria che è dose dipendente, ma la combinazione con tranquillanti, sedativo-ipnotici o alcol ne aumenta il rischio. Gli effetti collaterali più comuni di questi farmaci sono sonnolenza, confusione mentale, stitichezza, nausea e vomito. Causano effetti anche sull’apparato cardiovascolare perché provocano il rilascio di istamina che talvolta riveste un ruolo preponderante nell’ipotensione; possono causare una sincope.

Uso e abuso di codeina

La codeina è un principio attivo utilizzato come analgesico e antitussivo. È un alcaloide naturale che si estrae dal papavero da oppio ed è un oppioide debole con bassa affinità recettoriale. Dal punto di vista chimico, la codeina è l’etere metilico della morfina (3-metilmorfina), infatti nonostante si possa isolare dall’oppio è solitamente sintetizzata chimicamente. Oltre agli effetti che per sua natura induce, è inserita nella lista delle sostanze stupefacenti anche perché attraverso un processo di demetilazione è possibile ottenere la morfina. Nella forma di codeina fosfato è spesso associata ad altri principi attivi come il paracetamolo per ottenere un effetto antalgico maggiore, per tale ragione formulazioni di questo tipo sono utilizzate per il trattamento dei dolori post-operatori e post-traumatici. La codeina ha una notevole azione antitussigena, e con dei meccanismi d’azione ancora non del tutto chiari, nella forma di diidrocodeina è utilizzata per il trattamento della tosse secca. Utilizzata a scopo ricreativo dai giovani, la codeina cambia nome: “Purple Drunk” una miscela di codeina e sprite dal colore viola. Questa moda del cocktail violaceo nasce in America e si diffonde a macchia d’olio nel Centro Europa. A destare preoccupazione è la facilità con la quale i giovanissimi possano trovare lo sciroppo per la tosse tra i farmaci di casa. In Italia nessun medicinale da banco contiene codeina, purtroppo però in Svizzera lo sciroppo contenente codeina non è soggetto a ricetta medica. Gli effetti ricercati sono euforia ed estremo rilassamento, senza però considerare l’alto rischio di dipendenza.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.il-tuo-farmacista.it/farmaci/codeina-usi-propri-ed-impropri/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)