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Drogarsi per studiare, la nuova frontiera (per niente smart) delle smart drugs​

Drogarsi per studiare, la nuova frontiera (per niente smart) delle smart drugs​

 

Drogarsi per studiare, la nuova frontiera (per niente smart) delle smart drugs​

Sempre più studenti e lavoratori ricorrono in Europa al 'doping mentale' assumendo sostanze per potenziare l'attenzione, è allarme

Si sta pericolosamente normalizzando l'utilizzo improprio di Smart Drugs, ossia assumere sostanze per potenziare l’attenzione, la concentrazione e lo studio, migliorare la memoria o le prestazioni sul lavoro, acquistabili con un semplice click, senza prescrizione medica e nessun controllo.

Tutto questo è stato confermato da una recente ricerca internazionale, condotta in 15 Paesi e guidata dall'Università della California: il 14% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato le cosiddette "smart drugs" almeno una volta nei 12 mesi precedenti, con una crescita del 9% in due anni.

Smart Drugs: droghe "legali" spesso acquistate online

Sono chiamate droghe “intelligenti” perché costituite principalmente da sostanze non proibite, spesso vendute legalmente anche online e che, sebbene non inserite nell’elenco delle sostanze stupefacenti, possono provocare effetti stimolanti e percezioni allucinatorie simili alle droghe e possono generare danni, soprattutto se vengono assunte sistematicamente e nel corso dello sviluppo.


Si tratta di sostanze che hanno la finalità di aumentare o alterare le facoltà cognitive di chi le assume, come memoria, attenzione o desiderio di sonno, creando una sorta di effetto doping per il nostro cervello. Il rischio più grande è dato dal fatto che la somministrazione avviene solitamente senza alcun controllo medico e senza tener conto dei possibili effetti collaterali, soprattutto nel lungo periodo.

La facilità di acquisto online ne sta indubbiamente facilitando la diffusione. Basta entrare su siti dedicati, iscriversi anche attraverso un profilo falso, pagare con carta prepagata e attendere che il pacco giunga a destinazione.

Si tratta davvero di "droghe intelligenti"?

Nonostante il nome ingannevole, non si tratta assolutamente di farmaci "intelligenti": non si sa se i loro effetti possano essere davvero benefici su attenzione, memoria e concentrazione, ma è certo che il loro utilizzo possa avere effetti collaterali e conseguenze negative. Molte smart drugs, ad esempio, peggiorano la qualità del sonno, fondamentale per fissare ciò che si è studiato: magari si riesce a trascorrere anche intere ore sui libri senza avvertire la stanchezza, ma poi tutto viene rimosso e non si realizza un vero apprendimento.

Queste sostanze sono purtroppo facilmente alla portata di tutti, sottovalutando che, come le altre droghe, possono provocare dipendenza, effetti di alterata percezione e conseguenze negative per la salute, soprattutto tra i più giovani. Infatti, il problema è che i fruitori sono sempre più piccoli, l’età si sta abbassando drasticamente e il fatto che siano vendute in modo legale fa pensare che si tratti di sostanze che non fanno male e non hanno ripercussioni negative sulla salute.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.agi.it/blog-italia/salute/pericolo_smart_drugs_cresce_il_consumo-4142871/post/2018-07-12/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)