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I farmaci? Le nuove droghe dei giovani

I farmaci? Le nuove droghe dei giovani

I farmaci? Le nuove droghe dei giovani. E i genitori se ne accorgono quando chiama il pronto soccorso

Ansiolitici, antinfiammatori: il consumo inizia spesso a 13-14 anni e i ragazzi sono convinti di poterli gestire. Mixandoli con alcol e cannabis. Intervista a Claudio Leonardi presidente della Società italiana patologie da dipendenza

Farmaci e droghe. O meglio, farmaci usati come droghe. Dai giovani alla ricerca di un modo semplice e poco costoso di sballare. Psicofarmaci, ansiolitici, sonniferi, antidepressivi, stabilizzanti dell'umore, i farmaci oppioidi, utilizzati nella gestione del dolore che non solo lo alleviano, ma rimuovono la componente emotiva e per questo spesso usati come stupefacenti dai ragazzi: inducono euforia.

E poi le droghe sintetiche. Secondo il rapporto redatto dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze del 2019, dal 2005 alla fine del 2018, sono oltre 730 le nuove sostanze psicoattive che compaiono e scompaiono dal mercato prima di essere inserite nella tabella delle sostanze stupefacenti. Sostanze psicoattive, oppiacei, i cannabinoidi sintetici, gli stimolanti come le amfetamine, e le benzodiazepine. Sempre dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze del 2019: "Tra le persone che iniziano per la prima volta il trattamento della tossicodipendenza per un problema legato agli oppiacei, una su cinque segnala un oppiaceo sintetico". Ad esempio, la codeina in Italia dovrebbe essere venduta solo con ricetta medica.

Ma procurarsela è facile, come spiega Claudio Leonardi, direttore UOC Patologie da Dipendenza ASL Roma 2 e presidente della Società italiana Patologie da Dipendenza: "Per lo sballo i ragazzi vogliono spendere poco, per questo cercano sempre sostanze nuove. Preferiscono però i farmaci alle droghe perché hanno l'illusione di poterne gestire l'uso e l'effetto. Iniziano ad usarle a 13 anni e a 16 sono già dei chimici. Fanno i mix con alcol e cannabis, se le scambiano. Soprattutto dalla loro parte è che sono legali e l'assunzione di queste pillole le considerano quasi al pari di una sbornia. Le trovano in internet o addirittura nei cassetti di casa. Si informano in rete, sanno quali assumere, come mescolare pillole e gocce per ottenere lo sballo. I genitori? Se ne rendono conto quando li chiama il pronto soccorso. Fino a quel momento pensano di poter gestire il problema da soli, ma purtroppo non è così". 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.repubblica.it/salute/2022/01/26/news/droghe_e_adolescenti_il_problema_dei_genitori_che_non_vogliono_vedere_-335195064/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)