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Ubriachezza e legge del gruppo: analisi del fenomeno

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Troppi ubriachi, lo psicologo: legge del gruppo

Più di trenta persone sono state soccorse dal 118 - nella tenda sistemata a poca distanza dal palco di Mondo Ichnusa - perché si erano ubriacate pesantemente. «Diciamo che quasi tutti i nostri interventi hanno avuto lo stesso motivo», spiega Giuseppe Iasiello, responsabile del Servizio 118, «cioè l'eccesso di alcol. Sarebbe potuta andare anche peggio, soprattutto se paragoniamo il numero dei soccorsi a quelli che prestiamo in occasione dei veglioni per il Capodanno in piazza, ma comunque è un numero di tutto rispetto». Non si deve scordare che sulle barelle non sono finiti gli ubriachi in genere, ma solo quelli che avevano bevuto talmente tanto da avere bisogno di un medico.
IL “GRUPPO” Bere è una cosa, esagerare è un'altra. A preoccupare, è il fatto che l'eccesso di alcolici sta diventando una costante in tutti i tipi di raduno, a partire da concerti e discoteche. «Secondo me, i motivi sono due», analizza Patrizio Anedda, specialista in psicologia clinica: «Il primo è il tipo di concerto. A unificare, a fornire la “cosa in comune” necessaria per formare un gruppo, era la birra. Come accade sempre più spesso, il bisogno di appartenere a un gruppo è diventato assoluto, e per farlo non basta bere: bisogna primeggiare». Secondo Anedda, «i giovani hanno abdicato alla propria individualità proprio per lasciare la supremazia all'identità di gruppo, che garantisce l'accettazione da parte degli altri. È per questo, che sui social network i gruppi vanno fortissimo».
L'INSICUREZZA C'è un'altra ragione per cui i giovani esagerano con gli alcolici. Secondo lo specialista in psicologia clinica, «è l'insicurezza personale sommata alla paura di manifestare le proprie emozioni. Chi beve si disinibisce, e risolve così il secondo problema. L'eccesso di alcol, oltretutto condiviso da tutto il gruppo, consente al singolo di parlare liberamente perché ha lo status ufficiale di ubriaco e, quindi, può sempre ritrattare quando torna sobrio. È così che l'individuo soccombe davanti al gruppo».

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)