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European Respiratory Society: tumore al polmone, nuove differenze fra fumatori e non

European Respiratory Society: tumore al polmone, nuove differenze fra fumatori e non

 

La malattia è in crescita fra i non tabagisti, che se si ammalano vivono il doppio rispetto ai fumatori. Ma sottovalutano i sintomi e arrivano tardi alla diagnosi


Che il tabacco sia il principale fattore di rischio per il tumore al polmone e in particolare per la forma più diffusa, il carcinoma non a piccole cellule, è cosa ben nota. Non tutti sanno, però, che questo tipo di cancro in molti Paesi è sempre più diffuso anche fra i non fumatori. Durante il recente congresso della European Respiratory Society tenutosi ad Amsterdam un gruppo di ricercatori portoghesi ha aggiunto nuovi tasselli alla conoscenza della malattia che colpisce i non tabagisti. Allo stesso meeting uno studio britannico ha poi trovato nuove risposte ad un’altra questione «storica», quella dei forti fumatori che godono di ottima salute polmonare: la loro fortuna pare essere scritta, almeno in parte, nel Dna.

I non fumatori con cancro vivono il doppio rispetto ai fumatori

Dopo aver confrontato i dati relativi a 904 pazienti fumatori con carcinoma polmonare non a piccole cellule e 504 pazienti con la stessa patologia ma che non si erano mai accesi una sigaretta, Catia Saraiva e colleghi dell’Istituto Portoghese di Oncologia hanno tratto interessanti conclusioni: i non fumatori erano soprattutto donne, con minori complicanze (ad esempio tassi più bassi di ostruzione polmonare cronica o patologie cardiache) e con una sopravvivenza media più lunga, più che doppia, dal momento della diagnosi (51 mesi contro 25 dei tabagisti).

«E’ il primo studio europeo che cerca differenze tra tabagisti e non in questa patologia - dice l’esperta - e saperne di più può aiutare a migliorare sia la diagnosi precoce che la cura nei pazienti meno numerosi e più “sfortunati”, visto che si ammalano senza aver fatto uso di sigarette. Ad esempio abbiamo scoperto che il 9 per cento dei non fumatori aveva avuto un’esposizione a carcinogeni ambientali, il 5 per cento aveva una storia familiare di malattia e il 18 per cento soffriva di pressione alta. Ora dobbiamo indagare oltre per capire se e quanto questi fattori pesino nello sviluppo della malattia».

Quei sintomi a cui tutti dobbiamo fare attenzione

Inoltre, la maggioranza dei malati non fumatori (il 59 per cento) ha scoperto il tumore in stadio molto avanzato (il quarto), quando si era ormai già diffuso e aveva dato metastasi in altre parti del corpo (il polmone opposto, ossa e cervello).

In questi casi è molto più difficile curare la neoplasia ed è probabile, secondo gli studiosi portoghesi, che il ritardo nella diagnosi sia dovuto proprio al fatto che chi non ha mai fumato si preoccupa meno dell’ipotesi di avere un cancro ai polmoni, trascura i sintomi, non è consapevole dei possibili campanelli d’allarme.
«È importante - spiega Filippo De Marinis, direttore della Divisione di Oncologia Toracica presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano - recarsi dal medico in caso di tosse secca o con catarro talora striato di sangue, piccole perdite di sangue con i colpi di tosse, difficoltà respiratorie, dolore al torace e perdita di peso, perché potrebbero essere i segni (non sempre presenti e comuni anche ad altre malattie) della presenza di un tumore».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/15_ottobre_07/tumore-polmone-nuove-differenze-fumatori-non-665ec43e-6cd5-11e5-8dcf-ce34181ab04a.shtml?refresh_ce-cp

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)