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Liguri, un popolo di super bevitori: lo dice l'Istat

Liguri, un popolo di super bevitori: lo dice l'Istat

LIGURI, UN POPOLO DI SUPERBEVITORI. PRIMI IN ITALIA AD ECCEDERE CON L'ALCOL
I dati pubblicati dall'Istat. Per il Centro Alcologico: "A rischio soprattutto i giovanissimi"


La notizia riguarda tutti: uomini e donne. Ma soprattutto giovani. Sono loro che alzano le medie e fanno della Liguria, insieme alla Valle d'Aosta, la Regione italiana in cui si esagera di più con l'alcol.


I dati appena pubblicati dall'Istat riguardano infatti non il semplice consumo di bevande alcoliche, ma quello ‘‘eccendentario''. Ovvero, spiega Gianni Testino, direttore del Centro alcologico regionale del San Martino, «il consumo che supera il basso rischio, cioè supera un bicchiere di vino al giorno o una birra media per le donne, due al giorno per gli uomini». Ecco, cosa dice l'Istat (i dati sono stati resi noti dalla dottoressa Emanuela Bologna e diffusi in Liguria dalla Società Italiana di Alcologia): nonostante una riduzione del 7% dei consumi totali di alcol, aumenta il numero di persone che eccedono. In Liguria lo fa il 21% degli uomini (contro il 20% della valle d'Aosta, il 19% della Toscana e del Piemonte, il 17% dell'Emilia-Romagna) e l'11% delle donne (seguono Toscana, Friuli, Piemonte). Ma il dato più sconcertante è appunto quello dei giovani: il consumo eccedentario riguarda nella nostra Regione il 18% dei ragazzi e l'8.5% delle ragazze tra i 18 e i 24 anni. Fin qui i maggiorenni. E i minori? Ha lo stesso problema addirittura il 46.9% dei ragazzi, e il 39.5% delle ragazze, tra i 16 e i 18 anni, e l'11% tra i maschi e l'8.5% tra le femmine nella fascia 11-15 anni.


«E' quindi evidente che il problema riguarda non solo i ragazzi, ma anche i bambini, perché si inizia a bere prestissimo - spiega Testino - E si badi bene: siamo nel campo dell'illegalità. In Italia ai ragazzi al di sotto dei 18 anni non si può somministrare alcol per legge, e chi lo fa è un criminale; così come chi propone di avviare nelle scuole corsi per imparare a bere moderatamente, come già avviene in alcune città».


E non è solo una questione di norme: «Il concetto di ‘basso rischio' - quel bicchiere al giorno per le donne e i due per gli uomini, oltre i quali si rischiano 60 diverse patologie e 14 tipi di tumori - per gli under 25 non vale. Per loro l'unico basso rischio è non bere». Perché è scientificamente provato che l'alcol nuoce gravemente allo sviluppo.


I segni dell'«epidemia» giovanile, come la chiama il professore, si vedono anche in ospedale. «Solo nelle ultime due settimane sono arrivati al centro tre giovani, di 20, 21 e 24 anni, già con seri problemi di alcol, alcuni accompagnati dai genitori - racconta Testino - Si sono aperti, ci hanno raccontato i loro problemi, e hanno iniziato i percorsi per uscirne».


(...omissis...)


di GIULIA DESTEFANIS


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/11/28/news/liguri_un_popolo_di_super_bevitori_primi_in_italia_ad_eccedere_con_l_alcol-128384158/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)