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Disturbi del comportamento alimentare: la difficoltà ad assumere un'identità di genere

Disturbi del comportamento alimentare: la difficoltà ad assumere un'identità di genere


Disturbi del comportamento alimentare: la difficoltà ad assumere un’identità di genere

I disturbi del comportamento alimentare (anoressia mentale, bulimia, disturbi da alimentazione incontrollata), sono patologie che portano la persona ad avere un rapporto distorto con il cibo, il peso e l’immagine corporea; colpiscono prevalentemente donne, in età adolescenziale e pre-adolescenziale.

Tali condizioni si esprimono con un controllo rigido del cibo, che può portare a una magrezza estrema oppure, al contrario, con la perdita di qualsiasi regolamentazione sull’assunzione di cibo, che ha come esito un aumento di peso, il sovrappeso e/o l’obesità.

In tutti i casi, l’eccessiva preoccupazione riguardo al corpo e alle sue dimensioni e la tendenza al perfezionismo, quasi sempre presente, sono sintomi dello sviluppo di giovani donne che combattono una lotta disperata contro la sensazione di essere incapaci di condurre la loro vita (Bruch, 1973).

Attraverso il rapporto con il cibo e con il proprio corpo, esse esprimono l’impotenza di fronte ai problemi della vita e l’incapacità di portare a termine i compiti evolutivi richiesti.

L’insoddisfazione legata al rapporto con il proprio corpo sottende infatti un senso di inettitudine più generale rispetto a se stessi e la propria identità.

E’ presente in queste donne una sorta di “alessitimia”, un’incapacità di focalizzarsi sulle proprie emozioni, di riconoscerle e comunicarle agli altri. (Taylor et. al., 2007). Ciò determina una difficoltà nella percezione di un senso di Sé definito e autentico, un deficit nella creazione di confini chiari e un conseguente disturbo nella consapevolezza e nella definizione della propria immagine corporea.

Benché questi disturbi abbiano un eziopatogenesi multifattoriale, l’indifferenziazione, l’incertezza della propria identità e la confusione possono configurarsi come possibilità di esito di relazioni primarie complesse e problematiche.

La famiglia è, per ogni individuo, il luogo primario dove si sperimentano e si sviluppano, con esiti individuali diversi, sia i movimenti di individuazione e di differenziazione, sia i processi di acquisizione dell’identità. Sembra che in queste famiglie il fallimento di questo processo di separazione- individuazione renda difficile l’acquisizione di una più matura identità di genere (Bruch, 1983).

Il rifiuto o la bramosia malsana verso il cibo ( cibo evocativo del nutrimento e quindi della relazione primaria), rimandano ad una conflittualità/opposizione con le figure di appartenenza, come tentativo di staccarsene o di differenziarsene: così, il rifiuto di assumere delle forme corporee femminili (presente sia nell’anoressia che nella bulimia), può essere  espressione di  un desiderio di prendere le distanze dal modello femminile materno, che non può essere assunto come base di identificazione per l’acquisizione di una chiara identità di genere, ma anche un tentativo di presa di distanza da una figura paterna idealizzata.


Un corpo confuso quindi, non pienamente differenziato neanche nella propria sessualità, un’appartenenza di genere non completata che si muove da una difficoltà nella identificazione/ separazione verso il femminile materno.

“E’ come se i primi stadi dello sviluppo avessero lasciato un Io investito in modo insufficiente, come se l’adolescenza, mediante la riattivazione del complesso edipico e dell’angoscia di castrazione, sconvolgesse un equilibrio fino a quel momento precario. Il conflitto delle identificazioni sessuali rimette in causa l’identificazione primaria stessa“, ( Brusset, 1979 ).


Pur ribadendo l’origine multifattoriale di questi disturbi, prendere in considerazione la problematicità delle relazioni con le figure genitoriali e la conseguente difficoltà di queste ragazze di delinearsi come persone e come donne, ci permette di entrare nel tema della gravidanza e di comprenderne maggiormente la complessità e le difficoltà.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://kairosdonna.eu/disturbi-del-comportamento-alimentare-e-gravidanza/

 (Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)