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Chi fuma e chi smette. Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte

Chi fuma e chi smette. Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte

CHI FUMA E CHI SMETTE. FATTI E CIFRE SUL FUMO DI TABACCO IN PIEMONTE
Roberto Diecidue, Federica Mathis - Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze Regione Piemonte, ASL TO3, Grugliasco (TO), Alessandro Migliardi – Servizio di Epidemiologia ASL TO3, Grugliasco (TO)


E’ stato pubblicato dall’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte (OED) il Bollettino 2015 “Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte”. Nella pubblicazione vengono presentate elaborazioni dei dati sulla prevalenza dell’abitudine al fumo provenienti da indagini di popolazione (ISTAT, PASSI, ESPAD), sulla mortalità attribuibile al fumo (fonte ISTAT), sui ricoveri per cause correlate al fumo (fonte SDO) e sull’attività dei Centri di Trattamento del Tabagismo (fonte Schede ministeriali tossicodipendenze e SPIDI).


Il quadro complessivo evidenzia che in Piemonte le conseguenze sulla salute collegate al fumo permangono tuttora rilevanti, pur in presenza di una diminuzione della proporzione dei fumatori e delle conseguenze del fumo in termini di morbosità e mortalità, diminuzione che però è rallentata negli anni più recenti per tutti e tre gli indicatori.


Prevalenza di fumatori

In base alle Indagini ISTAT nella popolazione di età superiore a 14 anni, si osserva fino al 2005 una tendenza alla riduzione della proporzione di fumatori che scende dal 36% nel 1980 al 24% nel 2005 e si arresta negli anni successivi: nel 2013 i fumatori sono il 24%. La diminuzione fino al 2005 ha riguardato esclusivamente gli uomini, mentre tra le donne si assiste ad una sostanziale stabilità nel corso dell’intero periodo. Nel 2013, in Piemonte, la proporzione di uomini fumatori (29%) continua ad essere superiore a quella delle donne fumatrici (18%).


In relazione al titolo di studio, un buon indicatore di posizione sociale, si nota che la riduzione del tabagismo ha interessato nel tempo tutti i livelli di istruzione, ma con un decremento meno importante al diminuire del titolo di studio. Nel 2013 la prevalenza tra i laureati è il 33% di quella del 1980, il 53% tra i diplomati, il 71% tra i soggetti con licenza di scuola media e l’82% tra coloro che hanno al massimo la licenza elementare. È interessante osservare che la diminuzione è costante nei laureati, mentre nei soggetti con la media superiore, in quelli con la media inferiore e nei soggetti che hanno al massimo la licenza elementare si osserva una diminuzione fino al 2007-2008 e un aumento della prevalenza negli anni successivi.


Tentativi di disassuefazione

In base ai dati dell’indagine PASSI, nel periodo 2011-2014 il 38% dei fumatori piemontesi di età compresa tra 18 e 69 anni riferiva di aver tentato di smettere nell’ultimo anno, di costoro il 91% dichiarava di avere fatto il tentativo da solo e l’81% di non essere riuscito a smettere. Tra coloro che negli ultimi 12 mesi erano stati dal medico o da un operatore sanitario, il 40% riferiva che in tali occasioni gli erano state poste domande sul proprio comportamento tabagico, percentuale che sale al 63% tra i fumatori.


Prevalenza di fumatori tra gli adolescenti

il 61% degli studenti della regione Piemonte ha provato, almeno una volta nella vita, a fumare e il 23% ha fumato quotidianamente almeno una sigaretta nell’ultimo anno. Il fumare almeno una sigaretta al giorno, che ha riguardato il 24% della popolazione studentesca maschile ed il 22% di quella femminile, aumenta con l’età, raggiungendo il 37% tra i 19enni e il 36% tra le 19enni.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.dors.it/page.php?idarticolo=2582


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)