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Alcolismo: da volontari africani un esempio da seguire

Alcolismo: da volontari africani un esempio da seguire

ALCOLISMO, LA CURA DEI VOLONTARI AFRICANI ESEMPIO DA SEGUIRE

TRENTO. Una dipendenza, l'alcolismo, vissuta nel chiuso delle mura domestiche. Con addosso le stimme della vergogna e dell'isolamento sociale. Con il sovrapprezzo di una buona dose di colpa, per una comunità cattolica. No, non stiamo parlando del Trentino, ma del Kenya. Ma le similitudini sono tante. A tal punto che viene la curiosità di capire come gli operatori del San Martin intervengano – spesso con ottimi risultati – in quel contesto. Magari, e lo diciamo sommessamente, per imparare. Ne abbiamo parlato, a margine dell'incontro di Ravina, con il vicedirettore del San Martin, Paul Mathubi e con il responsabile del dipartimento formazione dello stesso istituto, Benson Owino. I due sono in Italia in questi giorni proprio per promuovere i loro progetti. Non solo e non tanto per batter cassa, ma per spiegare, illustrare. E sia mai che, come si diceva, non si apprenda qualcosa di utile anche per le nostre realtà.


«Per noi scoprire che queste situazioni di dipendenza esistono anche da voi è stata una grossa sorpresa all'inizio», ci spiega Paul Mathubi. «I media in Africa ci hanno sempre mostrato un Occidente ricco, felice e spensierato». Gli spieghiamo che anche per noi vigono gli stessi stereotipi, al rovescio: l'Africa è associata ancor oggi alle carestie e alla fame, non certo all'alcolismo. Mathubi sorride: «Gli occidentali vengono dipinti in Kenya come cash-cow, letteralmente mucche da soldi. E noi da voi siamo visti come un ammasso di baraccopoli. Ma oggi è anche attivo, per fortuna, un livello di cooperazione più maturo, più consapevole delle rispettive realtà. In questo Internet e le nuove tecnologie sono utilissimi». Il San Martin, ci spiega Pierino Martinelli direttore della fondazione Fontana che ha sede anche a Ravina, è una realtà importante in Kenya, con 75 dipendenti, 1200 volontari e un rispetto ormai consolidato da parte del governo e delle forze dell'ordine, con cui pure i problemi non sono mancati. «Il loro motto: solo attraverso la comunità», spiega Martinelli. Che cosa significa? «I nostri interventi, che sono sempre gratuiti, poggiano sulla collaborazione delle stesse comunità locali, con la creazione di gruppi di counseling e l'attivazione di volontari del posto».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2016/03/06/news/alcolismo-la-cura-dei-volontari-africani-esempio-da-seguire-1.13080870


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)